Piano regolatore di Ragusa, Calabrese (PD): sia strumento della città e non del sindaco Cassì
“Il Piano Regolatore Generale sarà protagonista di una seria azione di approfondimento da parte del Partito Democratico di Ragusa che, comunque, chiede ulteriori momenti di confronto: vogliamo questo PRG non sia lo strumento urbanistico di una sola parte politica, quella del sindaco Cassì, ma di tutta Ragusa. Purtroppo abbiamo già trovato le prime storture”. Lo dichiara Peppe Calabrese, segretario cittadino del Partito Democratico ibleo, che a pochi giorni dalla presentazione del PRG da parte dell’Amministrazione comunale nel gremito auditorio della Camera di Commercio, torna ad affrontare il tema per approfondire alcuni aspetti.
“Abbiamo ascoltato con attenzione la relazione del sindaco, dell’assessore di competenza e dei tecnici, assieme all’ing. Alberghina - dichiara Calabrese - e anche la replica dello stesso primo cittadino alle numerose critiche che martedì sono state mosse all’amministrazione durante il dibattito. Da professionista del ribaltamento della frittata Cassì ha tentato di evidenziare presunte contraddizioni agli appunti che gli sono stati mossi, ma è il tentativo goffo di nascondere dietro ragionamenti fallaci le proprie responsabilità. Il PRG approvato dalla Giunta arriva in ritardo rispetto ai quattro anni e mezzo che questa amministrazione ha avuto per prepararlo e l’accelerazione imposta in queste settimane serve solo a far conquistare un punto a questa amministrazione che dal suo insediamento ha mantenuto ben poco di quanto promesso in campagna elettorale e nei primi mesi di sindacatura. Non c’è contraddizione in questo ragionamento: questo PRG poteva sicuramente essere portato in Consiglio comunale entro sei mesi dall’insediamento e il Partito Democratico lo ha ripetuto a scadenza semestrale; da cosa derivi, adesso, la fretta di approvare lo strumento urbanistico mentre è già campagna elettorale non è dato sapere".