La rinascita di Balotelli: dal playoff di Palermo negato ai gol in Svizzera, con in testa sempre l'azzurro
Probabilmente ha impiegato qualche anno di troppo, ma alla fine Mario Balotelli sembra abbia trovato la sua dimensione. L'attaccante nato a Palermo, fa gol con la maglia del Sion in Svizzera, anche se questa non è novità, ma soprattutto è tornato a far parlare di sé solo il campo. Fino ad oggi sono cinque le reti messe a segno in nove presenze di Super League svizzera di cui appena sei giocate da titolare. Certo, siamo lontani dai livelli della Serie A, eppure Balotelli è l'attaccante italiano che segna con più frequenza in tutta Europa. Ma c'è dall'altro, Mario con il passaggio in Svizzera sembra essersi lasciato dietro i dissidi e le critiche che lo avevano seguito ovunque, perfino nella precedente esperienza nel campionato turco.
Il ct dell'Italia Mancini, suo scopritore e mentore, aveva sempre creduto in lui. Il rapporto tra i due è stato quello di un padre con un figlio, come più volte ammesso da entrambi, anche quando le loro esperienze hanno viaggiato su binari separati. Per molti Balotelli, convocato a gennaio scorso nel gruppone dei 35 prima dello spareggio per il Mondiale, anziché essere rispedito a casa, avrebbe meritato la sua chance nella sfida decisiva contro la Macedonia del Nord, poi persa dalla Nazionale, gara tra l'altro disputata proprio nella sua Palermo, città a cui Balo è rimasto profondamente legato. I tifosi che in questi giorni sono indaffarati con quote e pronostici del calcio su Qatar 2022 devono quindi puntare su nazionali straniere come Francia, Brasile, Argentina, Spagna, e fa effetto sapere che per leggere il nome dell'Italia bisognerà attendere almeno altri quattro anni, ancor di più pensare che l'ultimo gol messo a segno dagli Azzurri in un Mondiale porta proprio la firma di SuperMario.
Era il 15 giugno 2014 quando la nazionale, allora allenata dal ct Prandelli, vinse la sua gara d'esordio in Brasile battendo 2-1 l'Inghilterra. Il botta e risposta del primo tempo tra il vantaggio azzurro siglato da Marchisio e il pari degli inglesi con Sturridge, fu risolto al 50' dallo stacco di testa di Balotelli su cross eccellente di Candreva. Nei due turni successivi l'Italia mandò poi tutto all'aria perdendo 0-1 contro Costa Rica e infine Uruguay, dicendo così addio per la seconda volta consecutiva ad un Mondiale nella sua fase a gironi. Quattro anni prima c'era stata la deludente spedizione in Sud Africa a cui Balo, nemmeno 20enne, ma già pronto per il salto dall'Inter al Manchester City, non prese parte per scelta di Lippi, che preferì puntare su altri attaccanti meno talentuosi ma che nelle intenzioni del ct avrebbero dato più garanzie, come Pepe, Iaquinta, Borriello e Pazzini.
Quelli erano comunque altri tempi. Oggi Balotelli, a 32 anni, sembra vivere una nuova vita, proprio al confine con l'Italia e a 300 chilometri da Brescia, città che lo ha cresciuto dopo che con la famiglia ha lasciato la Sicilia. Dal 26 al 29 dicembre Balo sarà in Liguria con il Sion, in ritiro a Diano Marina, dove sfiderà in amichevole una squadra di Serie A, forse la Sampdoria. Poi dal 22 gennaio tornerà a fare sul serio anche lui, in Svizzera, con la ripresa del cammino in Super League. Balotelli vorrà riprendere da dove aveva lasciato, dai suoi gol e dai sorrisi riscoperti sotto la guida del tecnico Tramezzani. E chissà che in seguito, con le final four di Nations League all'orizzonte per giugno, non ci possa essere anche una nuova chance nell'Italia di Mancini.