Confindustria, Bonomi a Ragusa: le risorse ci sono per impostare la crescita
"Il taglio del cuneo fiscale che intendiamo, 16 miliardi, un terzo a noi e due terzi a fasce di reddito sotto 35 mila euro", porterebbe non solo a mettere in moto economia interna, ma a rendere nei fatti, una mensilita' intera in piu' ai lavoratori, argomenta il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, incontrando gli imprenditori nell'area industriale di Modica, e contestando la piu' classica delle argomentazioni, ossia che le risorse non ci sono. Ma non e' cosi', sostiene. La spesa pubblica annuale di quest'anno e' di 1028 miliardi di euro, il prossimo anno 1183: "Non mi si dica che non si puo' riconfigurare il 4% per cento". E poi ancora, "Oltre 1.200 aziende pubbliche hanno piu' consiglieri di amministrazione che dipendenti", e "nonostante il taglio parlamentari, la Camera costera' uguale". Insomma la risorse ci sono e se si vuole di puo'. Pensioni, forza lavoro, occupazione femminile. Creare lavoro e' la migliore ricchezza, ricorda Bonomi e le risorse devono essere affidate con la logica della crescita del Pil. Non d'accordo sul regime forfetario applicato a una categoria "perche' mina la progressivita' dell'imposta e crea sperequazione tra lavoro dipendente e autonomo. Oggi i dipendenti chiedono di lavorare in partita Iva per pagare meno tasse e alla fine la colpa sara' dell'imprenditore per avere creato precarieta'". Reddito di cittadinanza 'si'' come strumento di contrasto alla poverta', ma deve essere modificato perche' nei fatti non e' uno strumento di politica attiva del lavoro". Nelle sue conclusioni, Bonomi cita anche il caso dei 985 'navigator': "Ancora oggi si discute per trovare lavoro a chi doveva trovare lavoro a chi non lo aveva, un fallimento che continuamo a pagare. Una manovra che ci e' costata mille miliardi". In ultimo le misure per il Mezzogiorno: "Dopo il 25 settembre il racconto allineava il reddito di cittadinanza al flusso elettorale, assistenzialismo al Mezzogiorno, non sono d'accordo. Dobbiamo dare un altro modello economico al Mezzogiorno, fatto da investimenti universita', ricerca, fattivita' dei territori. Un modello economico al Paese su cui impostare una crescita decennale. Noi nelle imprese lo facciamo quotidianamente non per una questione di reddito personale ma per le comunta' delle nostre imprese e dei nostri territori perche' lo Stato non ha piu' risorse".