'Ndrangheta stragista, pentito a Reggio Calabria: nel '94 sostenemmo Forza Italia
"Di Forza Italia si parla dopo il discorso di Mani pulite". Lo ha detto il collaboratore di giustizia Girolamo Bruzzese sentito stamattina nel processo'Ndrangheta stragista che si sta celebrando davanti alla Corte d'Assise di Reggio Calabria e che vede imputati il boss di Brancaccio Giuseppe Graviano e Rocco Santo Filippone, ritenuto esponente della cosca Piromalli di Gioia Tauro. Entrambi, in primo grado, sono stati condannati all'ergastolo per il duplice omicidio dei carabinieri Antonino Fava e Vincenzo Garofalo uccisi nel gennaio 1994. Rispondendo alle domande del procuratore aggiunto Giuseppe Lombardo, Bruzzese ha detto che "dopo il discorso Mani Pulite si pensa a un nuovo partito e poi nasce Forza Italia a guida Berlusconi. Quindi tutta la 'ndrangheta della provincia reggina si muoveva nella raccolta voti per eleggere il partito Forza Italia e per eleggere Berlusconi. Dopo che crolla Bettino Craxi,- ha aggiunto - la 'ndrangheta pensa a un nuovo partito politico, a un nuovo referente politico". Per Bruzzese, all'epoca la 'ndrangheta aveva "bisogno di una referenza politica che possa garantire l'ossigeno giusto per poter andare avanti. In quel momento individuano la persona di Berlusconi. Il sostegno della raccolta voti è arrivato tutto dalla 'ndrangheta per quanto riguarda la Regione Calabria. Per quanto riguarda laSicilia erano i siciliani a occuparsi di quell'aspetto lì". Il collaboratore ha parlato anche delle regionali del 2000:"Gli Alvaro - sono state le sue parole - sostenevano quello cheera Giuseppe Scopelliti a Reggio Calabria e nel contempo GioiaTauro sosteneva Matacena. Nel contempo la famiglia Crea sosteneva Mimmo Crea di Saline Joniche e la famiglia Rugolo sosteneva quello che era Pasquale Inzitari". Il collaboratore ha fatto anche il nome dell'ex presidente della Regione Giuseppe Chiaravalloti: "Nel 1998 già ci fu un incontro con Mico Alvaro, Mommo Facchineri, io e Teodoro Crea quando c'era l'elezione di Chiaravalloti. Si doveva sostenere Chiaravalloti, il presidente della Regione Calabria Chiaravalloti e Teodoro Crea in un certo senso si opponeva a questa candidatura di Chiaravalloti che eran el partito di Forza Italia perché diceva che era un giudice. In quel momento Mico Alvaro gli disse che si deve allineare a quella che è la volontà di tutte le altre famiglie. Mico Alvaro diede un ordine specifico, categorico e imperativo: 'Ti piace o non ti piace Chiaravalloti deve essere candidato alla Regione Calabria' Siccome Teodoro Crea aveva una particolarità verso Domenico Alvaro, fece spallucce e disse 'Rizziconi sosterrà questa candidatura'".