Messina Denaro, trovato il terzo covo a Campobello di Mazara. Il boss diserta il processo in videoconferenza
Continuano le indagini delle forze dell’ordine alla caccia di elementi, documenti, covi e fiancheggiatori di Matteo Messina Denaro. La Polizia ha scoperto un terzo covo in cui ha vissuto il boss Messina Denaro. Si tratta di un appartamento che si trova sempre a Campobello di Mazara, il paese cui sono stati individuati gli altri due rifugi del capomafia. l terzo covo è stato perquisito. Secondo quanto si apprende è vuoto. L'appartamento è in vendita. Gli inquirenti stanno accertando chi sia il proprietario.
Sono stati ritrovati alcuni documenti nel primo covo del boss mafioso perquisito dal Ros, a Campobello di Mazara, dove il boss viveva da almeno sei mesi. Sulla documentazione, repertata e ora all’analisi del Ris, secondo quanto si apprende ci sarebbero alcune sigle e numeri di telefono che al momento non indicherebbero le tracce di un libro mastro. I controlli all’interno dell’abitazione in vicolo San Vito sono comunque tutt’ora in corso. Gli investigatori continuano a cercare elementi sui documenti “segreti di cosa nostra e elementi per individuare la rete di fiancheggiatori e favoreggiatori di Matteo Messina Denaro, ricercato da 30 anni e arrestato a Palermo. La procura della repubblica del capoluogo siciliano ha posto i sigilli sull’appartamento di via Cb31, nel paese vicino a Castelvetrano.
Intanto l'ex latitante Matteo Messina Denaro recluso nel supercarcere de L'Aquila ha deciso di non partecipare in videoconferenza all'udienza in programma, nell'aula bunker del carcere di Caltanissetta, del processo d'appello in cui è imputato quale mandante delle stragi del 1992. Un passaggio processuale significativo nel giorno del compleanno di Paolo Borsellino che il 19 gennaio 2023 avrebbe compiuto 83 anni. In primo grado il boss e' stato condannato all'ergastolo. Il videocollegamento era stato allestito, ma lui non c'era. La telecamera era fissa sulla stanza della struttura di massima sicurezza, con un banco dietro il quale era seduto l'agente e, accanto, una sedia vuota. Adesso si attende la prossima udienza fissata per il 9 marzo. Il boss ha formalizzato la nomina dell'avvocata, Lorenza Guttadauro, sua nipote: la penalista, infatti, e' figlia della sorella Rosalia e di Filippo Guttadauro. Il nonno paterno - padre di Filippo - e' lo storico boss di Brancaccio, Giuseppe Guttadauro. La decisione è stata comunicata nel corso dell'udienza nella quale la legale è stata sostituita dall'avvocato d'ufficio Salvatore Baglio che ha seguito il primo grado e che ha chiesto la concessione di un termine a difesa rappresentando che la notifica dell'ordinanza cautelare all'imputato e la contestuale nomina dell'avvocato di fiducia è avvenuta oggi.
Anche per il 9 marzo sara' predisposto il collegamento con il carcere abruzzese.
Nelle stesse ore a Palermo e' stato convalidato l'arresto di Giovanni Luppino, il commerciante di olive, incensurato, arrestato insieme al boss che aveva accompagnato in auto nella clinica di Palermo dove erano in programma terapie chemioterapiche. Luppino non si e' avvalso della facolta' di non rispondere, ma ha negato che conoscesse il reale profilo del passeggero: "A me e' stato presentato come Francesco, cognato di Andrea Bonafede. E' stato quest'ultimo a portarmelo e - riferisce il legale riportando alcuni passaggi delle risposte di Luppino - per spirito di solidarieta' mi sono prestato ad accompagnarlo a Palermo per la seduta di chemio".