Tribunali da riaprire, coordinamento nazionale incontra il sottosegretario Delmastro
Finalmente all’attenzione del Governo nazionale la vicenda della riapertura dei Tribunali italiani soppressi dalla riforma della geografia giudiziaria del 2012. L’occasione viene offerta da un incontro tra una delegazione del coordinamento nazionale dei comitati che si battono per la riapertura degli Uffici giudiziari e il sottosegretario alla Giustizia, Andrea Delmastro Delle Vedove (nella foto), di Fratelli d’Italia. L’incontro romano è stato fissato per il 21 febbraio prossimo, alle 10, al Ministero. La delegazione del coordinamento sarà composta dal presidente dell’organismo, Giuseppe Agnusdei, del comitato di Lucera; dal segretario, Enzo Galazzo, portavoce del comitato pro Tribunale di Modica; e da Giuseppe Antonio Madeo, del comitato che chiede la riapertura del Tribunale di Vigevano. All’incontro parteciperà anche il senatore di Vittoria, Salvo Sallemi, di Fratelli d’Italia, componente della Commissione Giustizia del Senato, presieduta da Giulia Bongiorno. Lo scopo del vertice è quello di far conoscere nei dettagli - e, soprattutto, da addetti ai lavori come gli avvocati – le gravi conseguenze che ha provocato la riforma nel Sistema Giustizia e i disagi che stanno affrontando i cittadini che non hanno più quel riferimento di prossimità codificato anche dall’Unione Europea. Ma non solo. Uno degli obiettivi della nuova geografia giudiziaria era quello di risparmiare con l’accorpamento dei cosìddetti Tribunali minori a quelli dei capoluoghi di provincia. Obiettivo clamorosamente fallito. Anzi. E’ aumentato lo sperpero di denaro pubblico per la necessità di affittare nuovi locali dove sistemare – spesso in condizioni di scarsa sicurezza - i dipendenti degli Uffici giudiziari accorpati. Sono stati, così, chiusi Tribunali ospitati in sedi moderne e funzionali. Scandaloso il caso del Palazzo di giustizia di Modica, inaugurato nel 2004 e chiuso dopo soli 9 anni, malgrado fosse uno degli edifici più moderni e funzionali d’Italia, costato oltre undici milioni di euro.
Il “caso Modica” sarà portato all’attenzione del sottosegretario, così come quelli che riguardano gli altri due Tribunali soppressi in Sicilia, Nicosia e Mistretta. Ma si parlerà anche della possibilità, offerta da una specifica normativa, di una convenzione tra il Ministero della Giustizia e la Regione Sicilia che si assumerebbe gli oneri della manutenzione dei Palazzi di giustizia che potrebbero essere messi al servizio di quelli dei capoluoghi, migliorando così l’offerta dei servizi ai cittadini. Una strada, questa, che ha ottenuto il via libera, con una legge voto, dall’Assemblea regionale siciliana e da altri Consigli regionali della Penisola. Pure su questo versante, però, non si è fatto nulla anche per la fine della legislatura in Sicilia e il rinnovo del Parlamento italiano. Ora bisogna riannodare le fila, partendo da quello che, nelle scorse settimane, ha detto proprio il sottosegretario Delmastro. “Dobbiamo prendere atto – ha dichiarato Delmastro a La Stampa – che quella riforma è stata un fallimento. Mancano i risultati attesi, non ha garantito la celerità dei giudizi che prometteva. E ha spento in troppi luoghi la luce della legalità rappresentata da una sede giudiziaria. La giustizia di prossimità – aggiunge ancora Delmastro – è un valore in sé”.
Le premesse per mettere in pratica i principi della giustizia di prossimità sembrano esserci tutti. Ma è necessario che la classe politica, specialmente quella siciliana, superando invidie e divisioni, si impegni in maniera seria e non si dia “alla macchia” come, purtroppo, ha fatto troppo spesso.
Concetto Iozzia