Pescatori di Cutro recuperano l'87esima vittima del naufragio di migranti
Sale ad 87 il numero delle vittime del naufragio del caicco carico di migranti avvenuto domenica 26 febbraio a Steccato di Cutro. A quasi tre settimane dalla tragedia, stamattina è stato recuperato il corpo di un uomo di circa 40 anni. Il cadavere è stato avvistato da alcuni pescatori. Il recupero è stato effettuato dai sommozzatori della Capitaneria di porto di Crotone.
"Quel naufragio non doveva avvenire, e bisogna fare tutto il possibile perché non si ripeta", ha detto il Papa nel discorso, scritto e consegnato (Bergoglio ha parlato brevemente a braccio) in occasione, dell'udienza in Vaticano alle famiglie rifugiate arrivate con i corridoi umanitari, riferendosi al tragico naufragio avvenuto a Steccato di Cutro. "Sono contento di incontrare tante persone rifugiate e le loro famiglie che sono giunte in Italia, Francia, Belgio e Andorra attraverso i corridoi umanitari. La loro realizzazione - ha scritto Francesco- è dovuta sia alla creatività generosa della Comunità di Sant'Egidio, della Federazione delle Chiese Evangeliche e della Tavola Valdese, sia alla rete accogliente della Chiesa italiana, in particolare della Caritas, sia all'impegno del Governo italiano e dei Governi che vi hanno ricevuto.I corridoi umanitari sono stati avviati nel 2016 come risposta alla situazione sempre più drammatica nella rotta Mediterranea. Oggi dobbiamo dire che quell'iniziativa è tragicamente attuale, anzi, più che mai necessaria; lo attesta purtroppo anche il recente naufragio di Cutro". Bergoglio nel discorso ha parlato dei corridoi umanitari e di quanto aiutino a fare: "gettano dei ponti che tanti bambini, donne, uomini, anziani, provenienti da situazioni molto precarie e da gravi pericoli, hanno infine percorso in sicurezza, legalità e dignità fino ai Paesi di accoglienza. Essi attraversano i confini e, ancor più, i muri di indifferenza su cui spesso si infrange la speranza di tantissime persone, che attendono per anni in situazioni dolorose e insostenibili. Ognuno di voi merita attenzione per la storia dura che ha vissuto". Bergoglio ha ricordato In particolare "quanti sono passati attraverso i campi di detenzione in Libia; più volte ho avuto modo di ascoltare la loro esperienza di dolore, umiliazioni e violenze".