Vedova Sodano a Castelvetrano: contano le azioni, non i simboli
"Essere qui oggi è un valore non solo simbolico. I simboli devono essere concretizzati dal comportamento". Lo ha detto Maria Augello, vedova dell'ex prefetto di Trapani Fulvio Sodano, a Castelvetrano stamattina insieme al figlio Andrea. Il prefetto Sodano, molto attivo nel contrasto agli affari della mafia, nel 2003 venne trasferito daTrapani ad Agrigento. "Io mi auspico che tutto ciò che sia stato vissuto in maniera dolorosa possa essere non dico sconfitto ma possa trovare spiegazione del bene e del male ma in maniera chiara, evidente e convincente. I cittadini hanno bisogno di messaggi concreti che trovino corrispondenza coi fatti", ha detto la vedova."Penso che i cittadini della provincia di Trapani sono stati riconoscenti nei confronti di mio marito - ha detto la vedova Sodano - così è andato avanti nonostante ha provato tanto dolore per le ingiustizie. Una persona di Stato mette tutto in conto, sapendo che purtroppo possono arrivare cose non condivisibili.Ma che tutto questo gli sia arrivato da una parte dello Stato, lì si registra una delusione, perché viene visto come punitivo ed i tradimento", ha concluso.
Il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi, Tina Montinaro, vedova dell'agente della polizia di Stato Antonio morto nella strage di Capaci, e il sindaco di Castelvetrano Enzo Alfano hanno scoperto la teca contenente la 'Quarto Savona 15', i resti dell'auto di scorta della strage di Capaci.
La bandiera tricolore che copriva la teca è stata sollevata dopo che la banda cittadina ha intonato l'inno nazionale e il 'silenzio'.
E' seguito un lungo applauso. La teca rimarrà esposta sino a giovedì.
"In questa piazza ci sono persone che hanno detto platealmente no alla mafia, ancora prima che venisse arrestato il boss Matteo Messina Denaro. La loro testimonianza deve servirci da stimolo affinché ognuno di noi continui a fare la nostra parte" ha detto il sindaco di Castelvetrano Enzo Alfano davanti al ministro dell'Interno Matteo Piantedosi. In piazza tra i testimoni presenti c'è Giuseppe Cimarosa, figlio del dichiarante Lorenzo e parente del boss Matteo Messina Denaro. Cimarosa ha avuto parole di disprezzo per il mafioso.
"Lo Stato ha dimostrato che, seppur con mille contraddizioni, alla fine c'è e ha risposto. E questo devono saperlo i tanti che hanno consentito la latitanza di Messina Denaro e che si infiltrassero nella nostra vita. Facciamo riferimento a quella borghesia mafiosa che oggi non fa sonni tranquilli. L'ora arriverà anche per loro" ha detto Antonello Cracolici, presidente della Commissione regionale antimafia oggi a Castelvetrano.
"Lo abbiamo arrestato. Lo Stato c'è e vince sempre" ha detto Tina Montinaro, vedova dell'agente Antonio morto nella strage di Capaci nel1992. "Si vuole fare passare il criminale come romantico e, invece, dovete sapere che è un criminale - ha aggiunto - Ricordiamo che la lotta alla mafia è iniziata da tanto tempo e molti poliziotti hanno fatto il loro dovere, facendo giuramento ma non come quello che fanno i mafiosi".