Modica, centro storico da rivitalizzare: una terapia d'urto e tanta collaborazione
Come rivitalizzare il centro storico di Modica, il Corso Umberto, fino a qualche anno fa un vero e proprio salotto con negozi, caffè, attività commerciali e artigianali. Non solo bar, pizzerie e ristoranti. Ci stanno provando in molti: gli stessi commercianti, il Comune, la Confcommercio, e la Cna che sta svolgendo il ruolo di apripista in un sentiero irto di difficoltà e che sembra anche troppo lungo perché il centro storico ha bisogno di una terapia d’urto e non Aspirinette che facciano semplicemente diminuire il raffreddore. Da qualche parte, tuttavia, bisogna cominciare per uscire da un circolo vizioso di considerazioni troppo vicine alla banalità.
Mercoledì sera, intanto, la Cna ha incontrato il sindaco, Maria Monisteri, e l’amministrazione comunale, presente il presidente del Consiglio, Mariacristina Minardo. La Cna era rappresentata dal segretario territoriale Carmelo Caccamo e da una delegazione di commercianti e artigiani. Tra le questioni da affrontare, quella riguardante l’apertura dei negozi a tempo, i cosìddetti temporary store.
Prima, tuttavia, secondo la Cna, diventa fondamentale la richiesta di un incontro, da parte del Comune, con il questore, sui fenomeni di microcriminalità nel territorio da combattere con l’aumento dell’organico delle forze dell’ordine. E sarebbe anche opportuno trovare una soluzione per risolvere il problema della carenza di vigili urbani che si possono contare sulle dita di una sola mano. L’assenza della Polizia locale in città è una sorta di resa ad automobilisti indisciplinati, scooteristi impuniti che sfrecciano pericolosamente lungo il Corso a folle velocità e guidano in maniera spericolata: oltre al rischio di incidenti, anche il fastidio di ciclomotori smarmittati che, anche di notte, attentano alla quiete pubblica.
L’incontro di mercoledì è servito anche per parlare del parcheggio di viale Medaglie d’Oro, necessario a tutti gli effetti alla rivitalizzazione del centro storico. L’appalto di gestione, infatti, prevede anche la presenza del bus navetta a corredo con varie fermate lungo il percorso. Tutti questi aspetti sono propedeutici, ha chiarito la Cna, alla redazione di un piano strategico, in collaborazione con il Comune. Necessarie anche alcune indicazioni cruciali: i dati ufficiali sui flussi turistici, sulla tassa di soggiorno, sulle presenze giornaliere in termini di pernottamenti. Serve un’analisi concreta del fenomeno turistico, mappando le aziende e il numero dei residenti del centro storico. Occorre rispettare le esigenze anche dei cittadini che ci vivono.
Altra richiesta della Cna riguarda la costituzione di un osservatorio del turismo sulla tassa di soggiorno, sulla falsariga di quanto accade già al Comune di Ragusa, che consentirà agli attori dell’organismo di capire a quanto ammonta il gettito, come viene spesa la tassa di scopo e come viene indirizzata.
La Cna ha chiarito che questo percorso ha un senso se si punterà a valorizzare, assieme alle altre categorie merceologiche, anche l’artigianato artistico e tradizionale che permette di fornire un profilo di indirizzo e di valorizzazione chiara della città e ovviamente permette a titolari d'impresa con partita Iva, per un massimo di 60 giorni, e non 40, di utilizzare questi locali. La Cna ha sottolineato tra le prerogative fondamentali il fatto che il soggetto che apre il negozio deve possedere la partita Iva: altrimenti va a determinarsi una condizione di concorrenza sleale dannosa per chi invece rischia tutti i giorni e investe in occupazione e innovazione.
Come è facile notare, il percorso è abbastanza complesso e articolato. In attesa di completarlo e perfezionarlo, occorre attuare qualcosa nel brevissimo periodo con la collaborazione di tutti, senza steccati e invidie. Magari attingendo a quanto hanno fatto in Italia tanti Comuni con problemi simili a quelli di Modica. Ma bisogna fare presto.
NELLA FOTO, l'incontro di mercoledì al Comune di Modica