Elezioni ex Province, a Siracusa l'Mpa fa da sè: molla il Centro destra e vira a Sinistra
Il Centro destra in provincia di Siracusa è più che sfilacciato. Ognuno va per sè tra l'indifferenza dei segretari e leader regionali, impegnati in altri temi della politica. Parte della coalizione nel Siracusano fa accordi che non sono poi sottobanco, ma alla luce del sole. Si lascia passare di tutto. Mentre la nuova formazione presentata ad Enna, ex Mpa, di Raffaele Lombardo, Roberto Lagalla e Gianfranco Miccichè, giura fedeltà al governatore Schifani, a Siracusa l'Mpa stringe accordi con il Pd (o parte di esso) con Azione di Calenda, sulla nobile coerenza delle future elezioni di secondo livello dell'ex Provincia. E questa inedita formazione si gioca la 'Carta' dell'asso piglia tutto. Così il 27 aprile se non ci saranno tirate d'orecchie, il Centro destra ufficiale rischia di incassare la seconda sconfitta, dopo quella clamorosa della città capoluogo, dove il sostegno degli autonomisti all'attuale sindaco Francesco Italia è stato fin troppo palese. I motori sono accesi, i veleni sono soltanto agli inizi. Da una parte Mpa, Azione e parte dei Dem che sostiene Michelangelo Giansiracusa, sindaco di Ferla, alla presidenza del Libero Consorzio. Sull'altro fronte, quello del Centro destra ufficiale (Fdi di Luca Cannata, Forza Italia di Riccardo Gennuso e Corrado Bonfante, Noi Moderati di Daniele Lentini e Peppe Germano) che puntano senza se e senza ma, sul sindaco di Francofonte, appunto Lentini. Qualcuno dovrà chiedere a Palermo conto e ragione all'Mpa di questo comportamento anomalo. Il grande appetito della competizione per l'ex Provincia, porta alla costituzione dell'Ato idrico. C'è chi giura che i giochi sono fatti e non è un affare di poco conto. Con tanto di preliminari già fatti con 'mamma Acea'.
(Nella foto a sinistra Michelangelo Giansiracusa; a destra Daniele Lentini)