25 Aprile a Rosolini: una nuova resistenza per difendere diritti, liberta' e democrazia
Questa mattina, a Rosolini, la CGIL, l’ANPI, lo SPI CGIL e l’Amministrazione comunale hanno celebrato il 25 aprile ricordando il sacrificio di Carmelo Amore, giovane partigiano rosolinese trucidato dalla ferocia nazifascista nel 1944.
A lui, e a tutte le vittime che hanno pagato con la vita il sogno di un’Italia libera, abbiamo dedicato una targa commemorativa, collocata nella centrale Piazza dei Caduti, a perenne monito per le generazioni presenti e future.
La memoria non è soltanto un dovere civile: è un impegno quotidiano. Ed è proprio a partire da questa consapevolezza che oggi, come CGIL, abbiamo scelto di essere presenti non solo per onorare il passato, ma per riaffermare con forza l’urgenza di una nuova “Resistenza”, capace di contrastare le minacce che incombono sulla libertà, sui diritti sociali e sulla stessa tenuta democratica del Paese.
I segnali sono sotto gli occhi di tutti: precarietà, impoverimento del lavoro, compressione delle tutele, attacchi ai principi costituzionali. Contro queste derive non basta la nostalgia della Liberazione: serve la concretezza di un impegno quotidiano, radicato nei luoghi di lavoro, nei territori, nelle istituzioni.
Oggi più che mai la Liberazione non può essere considerata un evento chiuso nella storia: deve diventare azione viva, capace di ispirare una stagione nuova di conquiste, dignità e giustizia sociale.
“Celebrare il 25 aprile - dichiara Roberto Alosi, Segretario Generale della Cgil di Siracusa -significa non solo esercitare la memoria, ma rilanciare una lotta civile che abbia il coraggio di chiamare le cose con il loro nome. La compressione dei diritti, l’attacco alla democrazia, il tentativo di ridurre il dissenso a marginalità sono segnali preoccupanti che ci impongono di rispondere con una nuova ‘Resistenza’ fatta di azioni concrete, solidarietà, organizzazione collettiva. È il tempo di liberare nuovamente l’Italia, questa volta dalla paura, dalla disuguaglianza, dalla rassegnazione.”
La memoria è un seme: coltivarlo significa raccogliere il futuro.