Svimez, trend in crescita: la Sicilia ha il primato nazionale
Risanamento dei conti pubblici, sostegno mirato al sistema produttivo e alle fasce più deboli della società, investimenti infrastrutturali: la formula economica del governo Schifani per la Sicilia si è tradotta nel primato nazionale di crescita del pil (+2,2% nel 2023, +1% nel 2024) e in prospettive positive anche per il 2025, con una previsione di crescita del +0,6% secondo quanto riportato dalla Svimez. Risultati che hanno visto Irfis FinSicilia operare come braccio operativo delle politiche regionali che coniugano rigore finanziario e innovazione creditizia. Questa la sintesi dell'intervento del presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, al convegno promosso dall'Associazione nazionale delle finanziarie regionali (Anfir) e da Irfis FinSicilia, che ha riunito a Palermo, nella Sala Mattarella del Palazzo Reale, sede dell'Ars, gli esponenti delle finanziarie delle diverse regioni italiane. Durante l'evento, il direttore della Svimez, Luca Bianchi, ha presentato un report dettagliato sull'economia dell'Isola. «Stiamo vivendo una stagione di crescita e sviluppo che pone la Sicilia ai vertici delle regioni italiane.- ha detto il presidente Schifani - La significativa ripresa economica si riconnette a precise azioni del governo che mi onoro di guidare: quella del risanamento finanziario, con la riduzione, sino all'ormai imminente azzeramento, del disavanzo e la drastica contrazione dell'indebitamento, l'impegno mantenuto di approvare regolarmente i bilanci che ci ha consentito di mettere a disposizione del sistema economico regionale significative risorse finanziarie. I risultati di queste politiche - ha sottolineato - sono evidenti nei dati: secondo le stime Svimez, la Sicilia si conferma la regione più dinamica del Mezzogiorno registrando una notevole crescita dell'occupazione e degli investimenti». In risposta ai suggerimenti degli economisti della Svimez, il presidente ha aggiunto: «Il rapporto parla dell'esigenza di intervenire ancora di più sui giovani e su questo punto stiamo prevedendo, sempre attraverso Irfis, di allocare delle risorse sull'imprenditoria giovanile e, in particolar modo, all'interno di questo plafond, sull'imprenditoria femminile. Così come interverremo sulle grandi imprese perché su quelle piccole e medie abbiamo investito già tanto». Sull'importanza di sostenere la ripresa dei consumi, ha precisato: «Non possiamo che essere d'accordo. È una scommessa, ma tutto questo si inserisce in una logica di strategia economica dall'evidente impatto sociale. Ecco perché quando finanziamo l'abbattimento degli interessi chiaramente favoriamo quelle fasce sociali deboli che, senza questo incentivo, non farebbero nessun acquisto»