Nuovo ribaltone all'Ars, Salvatore Giuffrida torna deputato
Salvatore Giuffrida torna in carica all'Ars.
Sospesa l'ordinanza della Corte d'Appello favorevole a Santo Orazio Primavera. Si chiudi così una vicenda giudiziaria che aveva preso le mosse dal ricorso presentato innanzi al Tribunale di Palermo da Santo Orazio Primavera, candidato (risultato non eletto) nella lista denominata "De Luca Sindaco di Sicilia - Sud chiama Nord", che aveva chiesto di accertare l'ineleggibilità di Salvatore Giuffrida e di dichiararlo decaduto dalla carica di deputato regionale.
Il Tribunale di Palermo aveva rigettato il ricorso proposto da Primavera, rilevando come la legge regionale siciliana prevede, in ipotesi di conclusione anticipata della legislatura, che tutte "le cause di ineleggibilità alla carica di deputato regionale previste dalla vigente legislazione" non operano ove il candidato si collochi in aspettativa nel rispetto del termine di 10 giorni dalla pubblicazione del decreto di convocazione dei comizi elettorali (intervenuta il 10/8/2022).
Santo Orazio Primavera aveva proposto appello avverso tale pronuncia e la Corte d'Appello aveva dichiarato Giuffrida "ineleggibile alla carica di deputato dell'Assemblea Regionale Siciliana in relazione alle elezioni svoltesi in data 25.9.2022", dichiarandolo decaduto. A seguito di tale sentenza, l'Ars - nella seduta del 28 gennaio 2025 - ha dichiarato Primavera "immesso" - a seguito del suo giuramento - "nelle funzioni di deputato all'Assemblea regionale siciliana".
Con ricorso in Cassazione, Giuffrida difeso dagli avvocati Girolamo Rubino e Giuseppe Impiduglia ha impugnato tale sentenza.
Inoltre, con autonoma istanza presentata presso la Corte d'Appello di Palermo, Giuffrida ha chiesto la sospensione di tale sentenza, nelle more del giudizio in Cassazione.
La Procura Generale presso la Corte d'Appello di Palermo ha espresso parere favorevole all'accoglimento di tale domanda di sospensione. La Corte d'Appello, aderendo alle tesi degli avvocati Girolamo Rubino e Giuseppe Impiduglia, ha accolto la richiesta di sospensione della pronuncia che aveva dichiarato ineleggibile Giuffrida. Così, per effetto di tale pronuncia, Giuffrida ripenderà il proprio seggio all'Ars, nelle more della pronuncia della Corte di Cassazione.