Schifani: "Non mi faccio logorare dai giochi di palazzo, la mia forza è il consenso"
Se qualcuno pensa di indebolirmi con giochini di palazzo si sbaglia. La mia forza è il consenso che nasce dai risultati del mio governo". Lo dice, il Presidente della Regione siciliana, Renato Schifani, in una intervista a La Sicilia. A proposito dei franchi tiratori durante l'approvazione della finanziaria in aula, Schifani dice: "Ho provato ad analizzare i numeri, che in occasione di alcune norme sono stati pesanti e non certo casuali, come se ci fosse dietro una regia che abbia aggregato e organizzato i franchi tiratori e penso di non sbagliarmi. Sulla matrice le idee sono chiare: c'è chi parla di voti contro il presunto asse Sammartino-Cuffaro e chi di segnali per cambiare gli assessori tecnici. Magari influisce il sistema elettorale in cui, dal giorno dopo della conquista del seggio all'Ars, si pensa subito a lavorare per la propria rielezione senza guardare ai processi politici di grandi dimensioni. Mi spiace che, dietro l'anonimato, c'è chi usa questi mezzi non compatibili sotto il profilo dell'etica politica e dell'appartenenza. Ma vado avanti per la mia strada". Alla domanda se si può parlare di un "governo in ostaggio", risponde:
"Scelgono il metodo sbagliato perché non sono il tipo che si lascia intimidire da questi metodi. Conosco bene le prerogative dei parlamentari e quelle mie. Lo scenario delinea una volontà di lanciare un segnale al governo attraverso un metodo becero ed inaccettabile che non accetterò mai. Chi vuole dire qualcosa sulla azione di governo abbia il coraggio e la dignità di farlo pubblicamente. Ci sono state varie frange che si sono contrapposte per farsi dispetto. Non capiscono che lo fanno nei confronti di un governo forte che sta dando e conta di dare alla Sicilia risultati senza precedenti e a danno dei siciliani".
Poi Schifani annuncia: "Alla ripresa estiva in accordo con il presidente dell'Ars, ho intenzione di portare in Aula una riforma non più rinunciabile. Chiederemo al parlamento di votare per abolire il voto segreto, mantenendo le sole ipotesi autorizzative previste da Camera e Senato: quando si vota per diritti delle persone e salvaguardia delle minoranze".
Sullo scontro fra Cuffaro e Lombardo dice: "Fra Totò e Raffale sembra esserci un problema personale, che rispetto ma non apprezzo. Si tratta comunque di alleati strategici per l'azione del mio governo, oltre che persone cresciute politicamente assieme. Ricordo che fu Cuffaro, nel 2008, a garantire a Berlusconi che la candidatura di Lombardo fosse vincente. Hanno storie e caratteri diversi, ma entrambi condividono i valori del popolarismo europeo, mi auguro che questa conflittualità, sulla quale magari ci lavorerò anch'io, possa finire".


















