Inquinamento, sequestrati Versalis a Priolo e Sasol ad Augusta
Carabinieri e Guardia di Finanza hanno sequestrato preventivamente gli stabilimenti di 'Versalis' nell'impianto Petrolchimico di Priolo Gargallo e 'Sasol' di Augusta e dei depuratori Tas di Melilli e Ias di Priolo. Secondo la Procura di Siracusa, tra gennaio 2014 e giugno 2016, gli impianti avrebbero permesso l'emissione in atmosfera di "materiale inquinante e molesto". Notificati 19 avvisi di garanzia nei confronti di persone che hanno rivestito incarichi di responsabilità nelle aziende interessate dal provvedimento emesso dal Gip.
"Sigilli" anche ai depuratori Tas di Priolo servizi scpa di Melilli e Ias spa di Priolo Gargalloe indagini, nell'ambito dell'operazione "No fly", hanno consentito di accertare, spiega la procura, come, nel periodo tra il gennaio 2014 e il giugno 2016, "agli impianti siano da ricondursi emissioni in atmosfera di natura inquinante e molesta".
Reati ambientali, responsabilità amministrativa degli Enti ed emissione in luoghi pubblici di sostanze idonee a creare molestie. Sono le contestazioni dalla Procura di Siracusa a 19 persone nell'operazione "No fly" nell'ambito del provvedimento di sequestro di quattro insediamenti nel polo petrolchimico siracusano fra i comuni di Siracusa, Augusta, Melilli e Priolo Gargallo. L'inchiesta, coordinata dal procuratore Fabio Scavone e diretta dai sostituti Tommaso Pagano, Salvatore Grillo e Davide Lucignani, scaturisce da una serie di esposti e denunce. La Procura ha nominato un collegio di consulenti tecnici che avrebbe accertato "la natura inquinante e molesta, sotto il profilo odorigeno, delle immissioni aeree degli stabilimenti Versalis di Priolo e Sasol di Augusta, e dei depuratori Tas di Priolo Servizi di Melilli e Ias di Priolo Gargallo". I dati di analisi raccolti dai consulenti tecnici hanno rilevato concentrazioni stabilmente elevate delle sostanze prese in considerazione nei rilevamenti effettuati nelle centraline di San Cusumano, Ciapi e Priolo centro; ripetuti eventi di picchi elevati di concentrazioni delle sostanze prese in considerazione nei rilevamenti effettuati nelle centraline di Melilli, Siracusa e Augusta; la mancata utilizzazione delle "migliori tecniche disponibili" da parte dei responsabili degli stabilimenti.
La Versalis è una società dell'Eni impegnata nella chimica di base. Operativa a Priolo per la produzione di etilene, con circa 500 addetti. Da anni punta alla cosiddetta chimica verde, complementare a quella tradizionale. Il sito è al centro di un progetto che prevede la produzione di resine idrocarburiche che trovano applicazione in settori specialistici, quali adesivi, inchiostri, vernici e gomme. La multinazionale Sasol sta investendo negli ultimi anni nello stabilimento di Augusta per l'ammodernamento dei processi produttivi. La Sasol, con sede principale a Johannesburg, presente in 33 Paesi nel mondo, si occupa di produzione di prodotti chimici. Circa 360 i lavoratori diretti. Uno stabilimento che non utilizza combustibili contenenti zolfo, avendo scelto il gas naturale. La nuova unità di cogenerazione che ha consentito di annullare le emissioni di anidride solforosa. L'industria Acqua Siracusana (Ias) è una società per azioni costituita nel 1983 dal Consorzio ASI (Area di Sviluppo Industriale) di Siracusa e di alcuni partner pubblici e privati (Comuni e le grandi Società industriali insediate nell'area di Priolo-Melilli-Augusta). Gestisce il depuratore da anni al centro di inchieste della Procura di Siracusa. Sul sequestro eseguito oggi i dettagli saranno forniti alle 11 nel corso di una conferenza stampa tenuta dal procuratore Fabio Scavone, dal comandante provinciale dei carabinieri e del comandante provinciale della Guardia di Finanza nella caserma dell'Aeronautica militare a Siracusa.
SONO IN ESERCIZIO GLI IMPIANTI SASOIL E VERSALIS
"Nei comuni di Priolo Gargallo, Augusta e in parte Melilli si registra una qualità dell'aria nettamente inferiore a quella degli altri Comuni della provincia, avuto riguardo ai vari inquinanti presi in considerazione". Lo scrivono i consulenti tecnici della Procura nella loro relazione evidenziando di avere raccolto elementi che "inducono a ritenere che la qualità dell'aria nel territorio interessato si sia fortemente degradata" rilevando come Il provvedimento, di carattere preventivo, prevede la continuità di esercizio degli impianti sequestrati, previa disponibilità dei gestori a produrre, entro 90 giorni, un programma per ricondurre nei limiti le emissioni in atmosfera e il versamento di una garanzia fideiussoria pari al costo delle opere di adeguamento che dovranno essere completate entro i prossimi 12 mesi.
IL PROCURATORE: IL TERRITORIO MERITA RISPETTO
"Non è un'attività conclusiva e non celebriamo un trionfo. Il territorio merita attenzione per un problema molto sentito dalla popolazione". Così il procuratore di Siracusa Fabio Scavone chiarisce i contorni dell'inchiesta sui miasmi avvertiti dalla popolazione siracusana provenienti dalla zona industriale. "Abbiamo analizzato la qualità dell'aria dal punto di vista olfattivo - ha detto - I tre consulenti hanno effettuato uno screening accurato confrontando dati passati e attuali". Il sostituto Salvatore Grillo, entrando nel dettaglio, ha evidenziato che i consulenti hanno elaborato un calcolo matematico che ha reso possibile ricondurre all'emissione inquinante, idrocarburi non metanici, e all'incidenza di ogni impianto. "Abbiamo impianti in cui manca l'Aia, come al depuratore Ias che operava con una autorizzazione regionale del 2009. All'Ias abbiamo trovato anche un impianto di deodorizzazione collaudato nel 2005 e mai entrato in funzione. Alla Sasol l'Aia è del 2010. La Versalis operava con un'Aia del 2013. Ma nelle prescrizioni imposte abbiamo riscontrato livelli di inquinamento superiori a quelli di legge". Tra i 19 indagati ci sono i rappresentanti legali delle aziende e nel caso dell'Ias anche i componenti del cda, relativi al periodo tra gennaio 2014 e giugno 2016.
SINDACO E ASSESSORE DI SIRACUSA: SERVIVA CHIAREZZA
"Serviva chiarezza e quanto fatto dalla procura di Siracusa rappresenta un tassello essenziale per fare luce innanzitutto sulle responsabilità di natura penale da accertare, ma soprattutto affinché chiunque ha ruoli istituzionali e politici esprima chiaramente la propria posizione sul presente e sul futuro ambientale economico e produttivo del nostro territorio". Lo affermano, in merito all'operazione 'No fly', il sindaco di Siracusa Francesco Italia e l'assessore all'Ambiente Pierpaolo Coppa. "Le misure disposte dalla Procura e l'esito delle indagini - aggiungono - fanno sintesi dell'impegno di tutti coloro che, nel corso degli ultimi anni, hanno posto la questione ambientale come priorità, non con annunci o proclami, ma con azioni incisive su tutti i piani (amministrativi e giudiziari), cercando di operare con argomentazioni tecniche, ma soprattutto avvalendosi nel tempo di un esperto in materia ambientale, l'ingegnere Giuseppe Raimondo, che ha sempre sostenuto, in tutte le sedi, quanto oggi sembrerebbe emergere dalle indagini".
SASOL: TOTALE COLLABORAZIONE
La societa' Sasol Italy, in relazione al decreto di sequestro preventivo dello stabilimento industriale di Augusta, emesso questa mattina dalla procura di Siracusa, "sta fornendo si legge in una nota della societa' - la sua completa disponibilita' a collaborare con le autorita' competenti. Lo stabilimento di Augusta, che opera nel campo della chimica per la detergenza e il personal care, "nel rispetto del provvedimento di sequestro, manterra' la piena operativita'". In attesa di conoscere e valutare i dettagli del provvedimento "ed effettuare ogni opportuna verifica in relazione allo stesso", Sasol Italy, "pur ritenendo di avere sempre operato nel rispetto delle prescrizioni normative ed autorizzative", sottolinea di "avere gia' effettuato negli ultimi anni cospicui investimenti per lo sviluppo sostenibile, adottando i piu' moderni presidi ambientali al fine di ridurre quanto piu' possibile l'impatto della propria attivita' sull'ambiente".