Latte, centinaia di litri sversati a Vittoria: la protesta non si ferma
Sono stati sversati a terra oltre cinquecento litri di latte, durante la protesta organizzata dai pastori a Vittoria. Circa 150 priccoli produttori che si sono radunati nei pressi della Fiera Emaia, replicando l'iniziativa di lotta dei colleghi sardi e delle altre provincie siciliane, dopo un serrato confronto con le forze dell'ordine. "Abbiamo bisogno di aiuto e subito", e' il grido di Giovanni Tommasi, allevatore di Vittoria. Lui ha novecento capi di bestiame, tra ovini e caprini: "Vendiamo il latte e la carne a costi troppo bassi, non riusciamo piu' a sopravvivere. La carne di agnello la vendiamo a due euro al chilo. Il latte di capra ce lo comprano a 50 centesimi, iva compresa, quello di pecora a 70 centesimi sempre iva compresa siamo alla chiusura, abbiamo bisogno di interventi urgenti". La prossima fase della protesta sempre a Vittoria, domani sera, in piazza del Popolo, assieme agli agricoltori perche' il problema dei bassi prezzi e' trasversale. Ma il movimento dei pastori non si ferma e sono allo studio altre iniziative in Sicilia.
"Non siamo terroristi", dice Domenico Bavetta, uno dei leader della rivolta siciliana, che chiede un incontro al presidente della Regione Nello Musumeci, "ma non vogliamo rappresentanti di categoria. Ci spieghino perche' la Sicilia e' al terzo posto, dopo Lazio e Sardegna, per capi allevati, ma al decimo per la produzione del latte. La nostra e' una guerra anche per garantire i consumatori". "Tanti giovani, anche piu' giovani di me, lasciano perdere, se ne vanno al Nord. Nonostante questo lavoro sia la nostra piu' grande passione. Un lavoro duro, 365 giorni l'anno. Noi non vogliamo cambiare lavoro, ma ogni anno si va a perdere, perdere... dove dobbiamo andare a finire?", chiede Nunzio Errigo, il giovane pastore che ha coordinato la protesta di oggi, "vogliamo un aggiustamento del prezzo del latte, della carne, della lana... siamo messi male. Non ci riferiamo agli intermediari, hanno problemi anche loro. Ci riferiamo a chi sta piu' in alto, perche' faccia una normativa. Il latte e' pagato poco, la carne pochissimo, la lana va buttata. In questi anni le aziende stanno chiudendo tutte".