Inquinamento a Palermo, a giudizio nuovo assessore
Il nuovo assessore comunale ai Lavori pubblici di Palermo, Maria Concetta Prestigiacomo, nominata sabato dal sindaco Leoluca Orlando, e' stata citata direttamente a giudizio dal Pm della Procura di Termini Imerese (Palermo) Guido Schinina'. Con altre 12 persone, la Prestigiacomo, nella sua qualita' di presidente dell'Amap, l'azienda acquedotto, dovra' rispondere in tribunale dell'inquinamento provocato dallo scarico in mare di acque della sorgente di Sant'Antonio di Presidiana, non adeguatamente depurate, secondo la tesi dell'accusa, a causa della manutenzione non corretta da parte dell'Amap dell'impianto di Presidiana e da parte di Aps (Acque potabili siciliane, azienda regionale poi fallita) e Ato Palermo 1, dell'impianto di depurazione comunale di Cefalu' (Palermo). Le infrazioni furono rilevate dall'Arpa in quattro occasioni, il 22 aprile e il 7 agosto 2014, il 9 giugno e il 25 agosto 2015, e avrebbero danneggiato lo specchio di mare antistante Cefalu'. Sarebbero stati superati infatti i parametri dell'odore e di sostanze come l'azoto ammoniacale e i colibatteri, con un'altissima concentrazione e un livello "non accettabile per tossicita' acuta". Nel processo, che iniziera' il 20 maggio a Termini, sono coinvolti pure l'ex commissario ed ex liquidatore dell'Ato Palermo 1, Giovanni Avanti, i dirigenti dell'Acquedotto Girolamo Sparti, 67 anni, e Gaetano Rotolo, 57. Poi ci sono i liquidatori Aps Ezio Mangini, 70 anni, Flavio Grozio, di 68, e Alessandro Morini, di 55, i curatori fallimentari Gaetano Sangiorgi e Massimo Pensabene, entrambi di 59 anni, e Marco Lacchini, di 53. Dell'Ato saranno processati Domenico Tucci, 67 anni, e Francesco Greco, 60 anni, con Manlio Munafo', subentrato dal 3 dicembre 2014.