Donna uccisa a Mazara, non fu "Gianni il bello" a ordinare il delitto
L'ex pentito del processo Tortora, Gianni Melluso, detto 'Gianni il Bello', e' stato assolto in appello dall'accusa di aver ordinato l'omicidio di una giovane donna svizzera, Sabine Maccarone, il cui corpo fu ritrovato il 16 aprile 2007 in un pozzo a Mazara del Vallo (Trapani). La sentenza e' della prima sezione della corte d'assise d'appello di Palermo, che ha riformato interamente la decisione con cui i giudici di Trapani avevano condannato all'ergastolo Melluso, originario di Sciacca (Agrigento).
L'ex collaboratore di giustizia era stato accusato da un altro ex pentito, Giuseppe D'Assaro, originario di Mazara, che ha confessato di avere assassinato la donna e che e' stato condannato a trent'anni in abbreviato. Le sue dichiarazioni sono apparse ai giudici di secondo grado confuse e contraddittorie. Lo stesso Melluso, il giorno dopo il ritrovamento del cadavere della trentenne elvetica, di origini italiane, con cui aveva avuto una relazione a Sciacca, aveva scritto all'allora procuratore di Trapani, Silvio Sciuto, indicando D'Assaro come possibile autore dell'omicidio: il collaborante mazarese era stato infatti l'ultima persona con cui la Maccarone si era allontanata da Sciacca.