"Meglio morta che lesbica", lei parte civile a Termini
"Meglio una figlia morta che lesbica". Storia di soprusi e violenze ai danni di una giovane del Palermitano che la famiglia ha voluto punire e che adesso intende voltare definitivamente pagina costituendosi parte civile contro i genitori. La procura di Termini Imerese, attraverso la pm Annadomenica Gallucci, contesta reati di maltrattamenti, violenza sessuale e atti persecutori. Il gup Michele Guarnotta stamane ha accolto l'istanza di costituzione di parte civile presentata dal legale della ragazza, l'avvocato Giuseppe Bruno. I genitori hanno sempre negato le accuse. I fatti sono stati denunciati nel 2016.
Lei da tempo e' stata allontanata dalla famiglia, ma non e' sola, assicura il Coordinamento Palermo Pride in merito alla drammatica vicenda resa nota sulle pagine di Repubblica: "Occorre prendere immediatamente coscienza del tempo in cui viviamo. Chi ascolta, vede o percepisce comportamenti discriminatori denunci e chi assiste a casi di violenza si ribelli e tenda la mano a difesa di chi e' in difficolta' e in pericolo. Le porte del Palermo Pride sono e restano aperte, oggi piu' che mai". La storia di coraggio di questa ragazza "e' una storia dell'orrore con un epilogo positivo, ma deve imporre una riflessione ai vertici del governo e ai cittadini di tutta Italia: la strada per il riconoscimento della felicita' di ognuno - conclude il coordinamento - e' ancora lunga ed e' necessario schierarsi. Che ritiene che gli eventi, gli incontri e i cortei del Pride non servano, prenda immediatamente coscienza del tempo in cui viviamo".
"E' una decisione importante - commenta l'avvocato Giuseppe Bruno - quella di ammissione di parte civile per la mia assistita che vuole andare avanti. E puo' essere anche un viatico e un incoraggiamento anche per altri casi simili". In aula - davanti al gup di Termini Imerese, Michele Guarnotta - non c'erano gli imputati ne' la ragazza, oggi ventitreenne. Il gup ha concesso un rinvio richiesto dalla difesa degli imputati che potrebbero propendere per la richiesta di rito abbreviato. Il difensore degli imputati e' l'avvocato Giuseppe Marcello Caruso. L'udienza e' stata rinviata al 9 maggio.
(foto archivio)