L'ultimo addio ad Alessandra vittima di femminicidio a Messina, la folla grida: ergastolo, ergastolo
Dolore e commozione al Duomo di Messina per l'ultimo saluto a Alessandra Musarra, la ventinovenne uccisa nella sua abitazione di Messina. In carcere il fidanzato 26enne Cristian Ioppolo. Nel giorno dell'ultimo saluto numerosissime persone hanno voluto essere presenti per stringersi alla famiglia della giovane. Sull'altare un tappeto di fiori. Al centro la bara ricoperta di fiori bianchi, sopra una foto della ragazza con una dolce dedica che si conclude con la frase "Chi vive nel nostro cuore non morira' mai". Al termine della funzione in lacrime ha parlato brevemente il padre di Alessandra: "Perdonami per non averti salvato per chi ti ha tolto la vita".
Il rito e' stato officiato da monsignor Giuseppe La Speme: "Ci stringiamo fraternamente a mamma papa e parenti di tutti di Alessandra per esprimere il nostro calore umano e fraterno, la nostra vicinanza e compassione per questo particolare momento di dolore ancora increduli per la morte improvvisa di Alessandra", ha detto nell'omelia, "lo facciamo con questo silenzio che si percepisce nonostante la numerosa presenza".
E' un silenzio, ha aggiunto il sacerdote, "che dice tanto soprattutto l'incapacita' di noi poveri uomini di saper dare delle risposte ai mille perche' che sorgono dinanzi a circostanze simili. Non ci sono parole che possono confortare, dare risposte, soddisfare il nostro desiderio di conoscere, capire e sapere. Viviamo questo silenzio profondo che e' quasi una strada che si apre nel cuore attraversata da una luce che illumina. Presentiamo al Signore la vita di questa nostra sorella stroncata nella sua giovinezza, nei suoi progetti, nei suoi desideri, nelle sue attese perche' il Signore la accolga e la rivesta di quella fierezza di luce che scaturisce dal mistero pasquale". Una morte che, "come tutte le altre morti che purtroppo oggi si ripetono ci devono far riflettere e pensare: toccano non soltanto le persone care vicine, ma tutta la comunita' impegnata a comprendere il valore della giustizia e della vita che e' al di sopra di ogni altra cosa. Questo seme che e' morto produca frutto anche in questa crescita interiore e porti ciascuno di noi a riflettere e capire, a rimboccarci le maniche perche' possiamo vedere nell'altro un fratello da amare". L'uscita del feretro e' stato salutato da un lungo applauso e da un volo di palloncini rosa."Ergastolo! Ergastolo!". Parole gridate da una folla all'esterno della cattedrale di Messina, al passaggio dell'auto con la bara di Alessandra Musarra, la ventinovenne uccisa nella sua abitazione. In carcere per il delitto il fidanzato 26enne Cristian Ioppolo. Nel giorno dell'ultimo saluto numerosissime persone hanno voluto essere presenti per stringersi alla famiglia della giovane. Dai primi risultati dell'autopsia e' emerso che la giovane e' stata strangolata. Sul corpo fratture ed ecchimosi, a conferma che la vittima e' stata massacrata di botte fino alla morte.