M5s, ex sindaco di Ragusa critico col Movimento: dice no alle Europee
Dure critiche a Ragusa da due esponenti di spicco del Movimento 5 Stelle; l'ex assessore Stefano Martorana, che fece parte della prima giunta "grillina" siciliana lascia il movimento, e l'ex sindaco Federico Piccitto e' fortemente critico nei confronti del Movimento stesso tanto da non presentare la sua candidatura alle Europee, dichiarando: "Non aveva senso, in un contesto in cui nel Movimento non c'e' stato alcun dibattito, e di conseguenza nessuna idea concreta, su come riformare l'Unione Europea e quale ruolo l'Italia avrebbe dovuto giocare in tale processo, esserci ma senza avere idea di cosa fare, di quali concreti progetti e idee portare avanti per la crescita del nostro paese non fa parte del mio modo di vivere l'impegno politico per la comunita'". Martorana sbatte la porta, convinto che "la votazione del Senato, che nega l'autorizzazione a procedere contro Salvini, accusato di sequestro di persona aggravato per la questione della nave Diciotti, conferma il definitivo abbandono dei principi fondamentali che avevano ispirato la nascita del Movimento, a beneficio dei tanti ministri, sottosegretari e parlamentari che avrebbero rischiato, con la probabile caduta del Governo, di lasciare i rispettivi incarichi e tornare a casa". Piccitto confida in un cambio di rotta ed e' rammaricato per la fuoriuscita di Martorana del quale, pero' condivide le critiche. "Quando hai un ruolo ottenuto ribadendo alcuni principi, non puoi derogare per mantenere una posizione, devi sempre mettere in conto di cadere ed avere la liberta' di chiudere l'esperienza anticipatamente pur di mantenere coerenza e non perdere la propria identita'. Li' c'era una questione fondamentale da ribadire: siamo tutti uguali di fronte alla legge, cittadini, sindaci, ministri. Al di la' di cio' che veniva contestato a Salvini - dice Piccitto - , la questione di fondo era questa: il mettersi a disposizione della magistratura, cosi' come hanno fatto e fanno ad esempio tanti nostri sindaci. In politica come nella vita fare la cosa giusta non vuol dire fare sempre la cosa che rende felici". Secondo l'ex sindaco pentastellato, il Movimento deve riprendere il contatto con i territori da troppo tempo abbandonati a se stessi, e ripartire da essi, valorizzando le tante persone in gamba di cui si e', con leggerezza, progressivamente fatto a meno.