Teatro a Siracusa, il tema della bulimia nello spettacolo di Flavia Giovannelli
Si stima che nel corso della vita almeno il 6% della popolazione femminile sia affetta da disturbi dell’alimentazione e che in questa patologia il 2% soffra di anoressia, il 4% di bulimia. Il tema della bulimia è al centro dello spettacolo teatrale OFELIA 2D, penultimo appuntamento per la stagione di spettacoli “Variazioni sul Mito” al teatro comunale di Siracusa stasera alle 20.30. Saranno i giovani attori diplomati dell’accademia del dramma antico “Giusto Monaco” a portare in scena l’opera scritta e diretta da Flavia Giovanneli. Si tratta di una drammaturgia originale composta dall’autrice a partire da Shakespeare, con inserti di testi di vari autori contemporanei che si alternano a testi originali. Nasce da una domanda, o meglio, dalla domanda teatrale per eccellenza: “essere o non essere?” e dal desiderio di affrontare, a partire da questa domanda, il tema della condizione di disagio relazionale dei giovani nell’epoca del boom dei disturbi del comportamento alimentare. Lo spettacolo si apre con un coro non-sense di punti interrogativi senza risposta: è l’inizio del grande sogno di Ofelia, giovane donna bulimica, che racconta il diario della sua vita vissuta in un gabinetto, una vita malata i cui protagonisti diventano, nella sua testa, personaggi grotteschi al confine tra illusione e realtà. Il “2D Danimarca Discount”, in cui si svolge l’intera scena, è al contempo il luogo della vita reale e il luogo del sogno di Ofelia. È il discount del nutrimento, sia fisico che spirituale, il luogo di smercio dell’amore e dei prodotti alimentari low cost; i personaggi vi si muovono come in una gabbia, deformati dalla mente bulimica di Ofelia. La messa in scena è costruita a singhiozzo, è un’alternanza di flash senza continuità, come succede in sogno, di accadimenti slegati tra loro, intervallati dalla pubblicità martellante dei prodotti 2D. Ofelia stessa è bidimensionale: le manca il piano sagittale, lo slancio verso il futuro; finirà anche lei, come uno dei tanti prodotti 2D, in esposizione nel reparto convenienza. Polonio e Gertrude allestiranno l’altarino in sua memoria sulla tazza del gabinetto, come si usa fare per le vittime della strada accanto al guarderail. I disturbi del comportamento alimentare sono infatti la seconda causa di morte delle adolescenti dopo gli incidenti stradali. Ma riguardano anche i maschi, i bambini e gli adulti, per un dato complessivo che supera i tre milioni e mezzo di italiani. “Mossi dal desiderio di sensibilizzare il pubblico a questo argomento, così delicato quanto taciuto, scrive la Giovannelli, abbiamo voluto indagarlo da un punto di vista puramente teatrale: non ci siamo concentrati su un qualche “messaggio salvifico” da trasmettere, cosa non certo di nostra competenza, ma piuttosto sull’obiettivo di creare uno spunto di riflessione profondo in modo leggero, attraverso un “divertissement” fresco e brillante, che lascia il segno”. Flavia Giovannelli è docente di recitazione in versi e in coro presso l’Accademia d’Arte del Dramma Antico di Siracusa, dove porta avanti il metodo di educazione al parlare del Maestro Paolo Giuranna, che si rifà alla pedagogia steineriana dell’Arte della Parola (Sprachgestaltung), volta alla riscoperta della non dualità di senso e suono nella Poesia e nel linguaggio in genere, e si serve della recitazione corale come strumento pedagogico per eccellenza per sviluppare una coscienza individuale del parlare all’interno della collettività. Sul palco Noemi Scaffidi e Aurora Cimino (Ofelia e Ofelia 2D), Ivan Graziano (Amleto), Carla Cintolo (Gertrude), Nicasio Catanese (Polonio/Dio Scount), Giacomi Lisoni (Narratore). Le Coreografie sono di Dario La Ferla, musiche di Rino Cirinnà, le scene di Giovanni Perasole. (foto di Maria Pia Ballarino)
Anita Crispino