Fiumi di droga a San Giovanni Galermo, 24 arresti a Catania
Vasto blitz antidroga a Catania. Fiumi di cocaina e marijuana all'ombra della mafia. Ventiquattro persone sono state arrestate dalla polizia su richiesta della procura della repubblica. Sono ritenute responsabili, a vario titolo, dei reati di associazione per delinquere finalizzata al traffico e spaccio di sostanze stupefacenti, detenzione, con l'aggravante delle modalita' mafiose e di avere agevolato l'organizzazione mafiosa Santapaola-Ercolano, il gruppo di Picanello. Le indagini condotte dalla Squadra mobile e dal commissariato di Nesima hanno accertato l'esistenza di una piazza di spaccio attiva nel popolare rione di San Giovanni Galermo, nella zona settentrionale della citta' di Catania. In particolare, sono stati individuati tre distinti gruppi, tutti legati alla criminalita' organizzata, operativi nella piu' grande piazza di spaccio dell'hinterland catanese, all'interno di un complesso di edilizia popolare, la cui naturale posizione privilegiata e la particolare architettura, con i suoi anfratti e le numerose vie di fuga, hanno favorito la vendita di marijuana e cocaina. Gli agenti della sezione antidroga della Squadra mobile di Catania hanno accertato l'ottivita' in una vasta area di edilizia popolare, di un gruppo criminale suddiviso in sottogruppi autonomi con precisi compiti finalizzati alla vendita di cocaina e marijuana.
Attraverso indagini, osservazioni dirette sul territorio e sistemi di video-sorveglianza, installati in diversi punti di via Capo Passero, sono stati cosi' individuati le tre bande che facevano capo a Eugenio Minnella, Alessandro Tomaselli e Giuseppe Bellia, gli organizzatori della grande piazza di spaccio suddivisa in modo meticoloso. La vendita della droga avveniva sotto la costante vigilanza di numerose vedette, comuni a tutti i gruppi, alcune definite fisse e dislocate in via Capo Passero, munite di radio ricetrasmittenti, altre mobili, in quanto esercitavano la loro attivita' a bordo di ciclomotori, avvisando i pusher (alcuni dei quali in possesso di radioline) permettendo loro di allontanarsi ed eludere i controlli della polizia. Dall'indagine che abbraccia un arco temporale che va dal maggio a novembre del 2017, e' emerso che il gruppo di Eugenio Minnella, genero del narcotrafficante Marco Battaglia, composto da Andrea Corsaro, Concetto Aiello, Massimiliano Previte e Jonathan Spampinato, gestiva la piazza di spaccio di via Capo Passero 129; il gruppo di Alessandro Tomaselli, di cui fanno parte Alessandro Vecchio, Angelo Speranza e Francesco Finocchiaro, gestiva la piazza compresa tra i numeri civici 89-129; e infine il gruppo facente capo a Giuseppe Bellia, composto da Emanuel Kevin Ferro, Damiano Sparacino e Carmelo Scalia, gestiva il tratto compreso tra i numeri civici 113-121. Tra gli arrestati anche due donne, Vincenza Aiello, che svolgeva il ruolo di detentore di stupefacenti - in occasione dell'arresto del marito Giuseppe Nizzari, sono stati trovati cinque chili di marijuana nell'armadio della camera da letto, e Luana Battaglia, figlia di Marco Battaglia - che aveva mansioni di vedetta.