Caltanissetta, Seminara: " Con la Saguto rapporti professionali"
"Fino al 2012-2013 davo del lei alla dottoressa Saguto. Ho iniziato a darle del tu ad una tavola rotonda. Sono andato a casa della dottoressa Saguto solo alcune volte per prendermi un caffè". E' quanto ha dichiarato Gaetano Cappellano Seminara, rispondendo alle domande del suo avvocato Sergio Monaco, nell'ambito del processo che si celebra a Caltanissetta sul cosiddetto "Sistema Saguto". L'ex amministratore giudiziario, al di là dei rapporti professionali che c'erano con l'ex presidente della sezione misure di prevenzione del tribunale di Palermo, si è soffermato su quelli di natura personale. "Non siamo mai stati commensali - ha detto - ad eccezione di una cena conviviale e poi in occasione del mio 50esimo compleanno, nel quale ho invitato una decina di amici di infanzia. Mi venne spontaneo invitare anche la dottoressa Saguto. Venne, il tempo dello scambio di auguri, e andò via quasi subito. Dopodiché non ho avuto mai cene o compleanni. Non so come possano avermi visto al compleanno della dottoressa Saguto. Il mio rapporto è stato di estrema cordialità. La dottoressa Saguto l'ho sempre recepita come l'icona della lotta alla mafia. Il suo carattere duro e irruento non mi avrebbe mai portato ad assumere un atteggiamento confidenziale". Cappellano Seminara, tuttavia, ha aggiunto: "C'è stato un momento che la dottoressa Saguto ha avuto uno sfogo con me. Mi parlò delle sue difficoltà familiari. E io ho ritenuto in quel momento storico di continuare a fare il mio dovere e dare spazio a quello che era nelle possibilità perché - preciso - non ci sono mai state richieste illecite. Mi disse la sua difficoltà e la difficoltà del marito, nell'affrontare, non ricordo se era un problema di imposte. Siccome l'ingegnere Caramma (marito delle Saguto ndr) vantava dei crediti nei confronti di alcune aziende, dissi che avrei verificato la possibilità di fare qualcosa per farglieli riscuotere".