L'omicidio Marcottu a Pachino, i gip convalidano i fermi: i 4 restano in cella
I tre gip che hanno deciso sui fermi dei quattro indagati di Pachino per l'omicidio di Corrado Vizzini, 55 anni, hanno convalidato i fermi. Così restano in cella Massimiliano Quartarone e Giuseppe Terzo, rinchiusi rispettivamente a Vercelli e Genova, Stefano Di Maria e Sebastiano Romano.
Gli ultimi due erano stati interrogati ieri mattina dal Gip di Siracusa Andrea Migneco che si era riservato di decidere nella giornata odierna. Anche loro restano in carcere. Soltanto Di Maria aveva risposto alle domande del giudice, affermando di essere estraneo alla spedizione punitiva nei confronti di uno dei "Marcottu", bersaglio del commando la sera dello scorso 16 marzo e morto poi dopo 11 giorni di agonia all'ospedale Di Maria di Avola. Di Maria ha detto al gip di essere stato minacciato, ma sull'argomento non è entrato nei particolari. Si è invece avvalso della facoltà di non rispondere Romano, probabilmente consigliato dal difensore che vuole essere a conoscenza dell'ordinanza di custodia cautelare. Tutti debbono rispondere di omicidio aggravato. Non v'è alcun dubbio che il delitto sarebbe stato studiato nei minimi particolari, con tanto di vedette e di esecutori materiali. Per lunedì è stata indetta in Questura a Siracusa una conferenza stampa. Gli investigatori mostreranno ai giornalisti un video con la scena dell'agguato. Bisognerà vedere se le immagini potranno chiarire chi dei quattro ha sparato gli otto proiettili, quattro dei quali andati a bersaglio. I sospettati sarebbero i due fuggitivi: Massimiliano Quartarone e Giuseppe Terzo. I due dopo la sparatoria in via De Santis, all'indomani hanno tagliato la corda. Uno andando a Vercelli, l'altro a Genova. Le indagini sul campo sono state dirette dalla vice questore Maria Antonietta Malandrino e coordinate dal Pm, Gaetano Bono.