Siracusa, folla immensa ai funerali dello studente: lacrime e applausi per Simone
Nella chiesa del Sacro Cuore di Siracusa non tutti hanno trovato posto per salutare per l'ultima volta, Simone Geracitano. Aveva soltanto 17 anni, quando nella notte tra venerdì e sabato scorso, il destino gli ha interrotto la vita per quello che sembrava un autonomo incidente stradale, senza conseguenze. Ma è stata una tragedia. Simone è arrivato vivo al Pronto soccorso, ma è morto subito dopo mentre si trovava in una sala operatoria dell'Umberto I dove i medici gli avrebbero dovuto asportare a milza che si era spappolata durante l'impatto con un tabellone che si trovava in strada.
Stamane al suono della campanella del liceo Einaudi, i ragazzi hanno preferito incamminarsi verso viale Zecchino per raggiungere la chiesa. Qualcuno degli amici della vittima di buon ora aveva già piazzato una gigantografia con il mezzo busto di Simone. Ma per ricordare l'amico di ogni giorno, in tanti si sono presentati ai funerali con le t-shirt con la foto di Simone. Tanti i volti solcati dal pianto e tanti i ragazzi che si abbracciano, come a volersi consolare a vicenda. E' un dolore inaccettabile quello della famiglia Geracitano, papà e mamma insegnanti e del figlio più piccolo. Ci sono anche i più grandi al Sacro Cuore per portare la testimonianza d'affetto ad una famiglia distrutta. E' commosso anche il celebrante, don Tanino Silluzio, che aveva seguito il primo percorso di vita di Simone, da bambino fino a diventare una 'promessa' del tennis siracusano. Simone Geracitano con tanti sacrifici ed allenamenti, era stato chiamato nella prima squadra del TC Club. Anche i vertici della società di tennis hanno partecipato al funerale.
Nell'omelia don Tanino rivolgendosi ai presenti ha detto: "I sogni, i progetti, la voglia di essere un mondo migliore non vanno via con Simone, viaggiano ancora, affidandosi a Gesù”.
C'è voluto più di mezz'ora per uscire la bara dalla chiesa. Sono stati i compagni più intimi di Simone a volerla portare a spalla, circondata da una marea umana. Tantissimi applausi, ma anche tante lacrime. Poi l'urlo "per Simone hip hip urrà".