Europee, l'elettorato siracusano punta sul sindaco di Avola anche per 'campanilismo'
Luca Cannata è al rush conclusivo della sua campagna elettorale per le Europee. Su di lui in provincia di Siracusa si sta mettendo in moto un 'certo campanilismo', nonostante il territorio da nord a sud e passando anche per la città, è battuto dagli zombi della politica siciliana per cercare consensi per i loro amici. Alla fine la stragrande maggioranza dell'elettorato del Siracusano punterà su un candidato che ha dimostrato con i fatti dii essere riuscito ad amministrare Avola.
Buone pratiche e capacità di intercettare e saper spendere fondi europei per dare un nuovo volto e sviluppo al territorio. Questa la ricetta già messa in pratica sul territorio da Luca Cannata, sindaco di Avola e candidato alle elezioni europee del 26 maggio con Fratelli d'Italia.
“Avola è la dimostrazione che l'Europa serve – dice – siamo riusciti a spendere diversi milioni di euro di fondi europei e adesso ne attendiamo altri . Siamo riusciti a trasformare la nostra città a partire dal nostro litorale e abbiamo valorizzato una costa straordinaria, creando economia e sviluppo. Ci siamo riusciti ad Avola, ci vogliamo riuscire per tutta la Sicilia e la Sardegna a partire dalla nostra provincia ”.
A pochi giorni dall'apertura delle urne, Cannata ci crede. Crede in un'Europa che “possa dare un'opportunità a tutti – dice -. Stare in Europa significa anche pianificare quei fondi europei che i Comuni devono intercettare, canalizzandoli per determinate opere e quei fondi che servono alle imprese per creare occupazione . Da sindaco e amministratore locale so che cosa vuol dire governare un ente pubblico, so cosa serve a un territorio ”. Uno dei cavalli di battaglia del candidato è quella sburocratizzazione degli enti pubblici che gravano sulla gestione delle amministrazioni locali e che si riversano sul cittadino e imprese .
“Bisogna eliminare quei vincoli e blocchi che appesantiscono la burocrazia – aggiunge Cannata - La gente ricerca il benessere, giustamente, ma c'è disequilibrio con le norme che diventano tante e inutili. Noi possiamo snellire queste procedure”.
Scelte e regole chiare, precise, nette e trasparenti per cambiare un continente che non si sente ancora unione. “Ho deciso di metterci la faccia e credo che si possa cambiare questa Europa portando avanti voce e istanze del territorio – conclude - L'Europa è lontana, ma solo perché c'è anche chi è eletto senza sapere quali siano le esigenze. Noi vogliamo un'Europa del fare e ci credo. Crediamoci insieme”.