Infrastrutture, la Cisl: ci sono 12 miliardi di opere pubbliche da sbloccare
Dodici miliardi di opere da sbloccare che, se non affidate mediante gare nel giro di due anni, svaniranno nel nulla. Con la revoca, per inadempienza o noncuranza, degli stanziamenti di Bruxelles. "Buona parte di queste opere - spiegano Cisl, Fit e Filca siciliane - è di competenza di Anas e Rete Ferroviaria Italiana, che hanno fin qui accumulato ritardi che la Sicilia non si può permettere". Anche perché i collegamenti su binario in Sicilia sono lontani anni-luce dallo stato dell'arte del trasporto ferroviario nel nord Europa e all'altro capo del Paese. E quanto al sistema della viabilità "gran parte delle strade dell'Isola è stata concepita quando i trasporti avvenivano su camion di piccole dimensioni e il traffico era in misura notevolmente inferiore rispetto all'attuale". C'è un problema di manutenzione. Ma ce n'è anche uno, a monte, di "adeguamento e riprogettazione in funzione dei nuovi volumi di traffico". Il tema è il cuore del libro bianco dal titolo "Connettere la Sicilia" elaborato dal sindacato guidato nell'Isola da Sebastiano Cappuccio e illustrato oggi, a Palermo, alla presenza del segretario generale della Cisl Annamaria Furlan e del presidente della Regione Nello Musumeci: 234 pagine di dossier che passano ai "raggi x" lo stato di strade, autostrade, linee ferrate, porti e aeroporti della regione. Mettendo anche in luce, dopo la tragedia del ponte Morandi a Genova, che in Sicilia sono 1.900 i punti di criticità che pesano sull'incerto stato dei viadotti. Al riguardo "si resta in attesa - si legge nello studio - che l'Anas fornisca l'esito del monitoraggio per gli interventi da eseguire".