Siracusa, ex città babba nell'analisi del giornalista Paolo Borrometi
Quella che il giornalista ragusano, Paolo Borrometi descrive, è una Siracusa del malaffare. Di intrecci, tra fiumi di denaro, politica, imprenditoria e criminalità organizzata che soffoca il tessuto economico sano dell'intera provincia. Alla luce delle inchieste fatte da magistrati 'con la schiena dritta', emerge l'operato di due avvocati, oggi collaboratori di giustizia, Piero Amara di Augusta e Peppe Calafiore di Floridia, che con le loro 'cantante' per evitare la prigione, hanno squarciato il muro del marcio. Finanche ad arrivare all'ex presidente dell'Associazione nazionale magistrati, Palamara, che dietro compenso (questa l'accusa dei Pm di Perugia) avrebbe dovuto pilotare la nomina dell'ex Pm di Siracusa, Giancarlo Longo, al vertice della procura di Gela. Quel Longo che apriva e chiudeva indagini a suo piacimento dietro le imbeccate degli avvocati in questione. Ammettiamo che Paolo Borrometi, in tempi non sospetti aveva prefigurato uno scenario che con il passare delle settimane si sta verificando. Un'Apocalisse che mette Siracusa al centro dell'Italia. Nuovo sud ha così deciso di pubblicare l'analisi fatta dall'autore del libro 'Un morto ogni tanto'.
MAGISTRATI, POLITICI E IMPRENDITORI: COSI' SIRACUSA MISE IN GINOCCHIO L'ITALIA