Il fallimento sportivo del Siracusa, il sindaco: "Bisogna chiarire in fretta"
"Abbiamo fatto tutto il possibile, non da ora, ma da mesi per salvare il Siracusa. Lunedì sono stato anche in giornata a Milano per cercare degli sponsor, abbiamo cercato di coinvolgere dei partner soltanto che la situazione debitoria era tale da scoraggiare moltissimi. Fino a giovedì ero qui in questa stanza a firmare dei documenti che sembravano necessari per l'iscrizione, poi ieri sera la doccia fredda per tutti noi, per la città, i tifosi. Fino a tarda sera abbiamo trovato qualcuno disposto a mettere i capitali. ma improvvisamente nemmeno queste cifre servivano. Vuol dire che sicuramente c'è qualcosa che va chiarito e che va chiarito in fretta".
Sono le parole del sindaco di Siracusa , Francesco Italia, pronunciate questa mattina davanti le telecamere della Tgr della Rai sull'ennesimo fallimento sportivo del Siracusa Calcio, il terzo negli ultimi 26 anni. Tra i tifosi azzurri cè tanta rabbia con le ultime due dirigenze: quella di Gaetano Cutrufo e poi di Giovanni Alì, il 'mecenate' di Adrano, già presidente del Troina, che aveva rilevato lo scorso anno la società con la promessa di fare un grande club. I risultati, invece sono sotto gli occhi di tutti: gli azzurri non parteciperanno al campionato di serie C. Così le parole del presidente del club 'Nicola De Simone', Angelo Vinci: " Secondo me il Siracusa è stato gestito da persone non adatte per il calcio attuale -dice Vinci - Non hanno capito che si trovavano in una società professionistica". Ancora in silenzio i gruppi ultrà organizzati, ma il clima che si respira alla Borgata, il cuore del tifo azzurro, non è dei migliori.
(Nella foto il passaggio di gestione tra Cutrufo e Alì)