Alex Mediterranea ferma vicino Lampedusa, il governo: andate a Malta, ma è stallo
Deve dispiegare le sue vele verso Malta la Alex - nave di Mediterranea saving humans - con a bordo 41 migranti soccorsi ieri in zona sar libica, secondo il ministro dell'Interno Matteo Salvini. La Valletta ha dato la sua disponibilità. Ma come far giungere i migranti sull'isola? "Non siamo attrezzati a percorrere 100 miglia", dice la ong. La Difesa ha messo a disposizione mezzi della Marina Militare per il trasbordo. Dal titolare del Viminale non è però arrivato il via libera. "E' una questione di principio, non decidono loro dove sbarcare", dicono al Viminale, che non vuole far riprendere il mare all'imbarcazione umanitaria dopo aver portato a termine la sua missione. L'obiettivo è il sequestro. Meglio se a La Valletta. Mentre in 13 (donne e bambini) sono stati evacuati nel pomeriggio dal veliero. Ed intanto, ecco un'altra 'grana': la Alan Kurdi, nave della tedesca Sea Eye, ha soccorso 65 persone al largo della Libia e si sta dirigendo verso nord. Salvini si è affrettato a scrivere al collega Horst Seehofer: "se ne occupi la Germania, non verranno in Italia", il solito avviso. Come già la Sea Watch qualche giorno fa, anche la Alex è così ferma al limite delle acque territoriali italiane, a sud di Lampedusa. Il veliero di 18 metri (con 11 persone di equipaggio) è adatto per crociere nelle isole del Mediterraneo, ma non ad ospitare per molti giorni una cinquantina di migranti (11 donne e 4 bambini) scampati dai centri di detenzione libici. La nave è stata raggiunta dai militari della Guardia di finanza che le hanno notificato il divieto d'ingresso nelle acque italiane firmato nella notte da Salvini e dai colleghi di Difesa e Trasporti. Il divieto, protesta Mediterranea, "è illegittimo perché non può applicarsi a una nave che ha effettuato una operazione di soccorso. E perché non può essere vietato a una bandiera italiana ingresso nelle acque del proprio Paese". Una via per uscire dall'impasse è arrivata da Malta - per anni 'nemica' dell'Italia sul dossier migranti, ma negli ultimi mesi diventata alleata - che ha offerto di accogliere i 54 della Alex. In cambio, l'Italia prenderà 55 migranti attualmente sull'isola. "Un mercato indegno di esseri umani", accusa Filippo Miraglia dell'Arci. Ma la disponibilità di Malta è rimasta per ora sulla carta. Nessuna nave - nè italiana nè maltese - si è fatta avanti. La Difesa ha informato il Viminale che la Marina è pronta a mandare un suo mezzo per il trasbordo dei naufraghi. Da Salvini non c'è però stato il via libera. Un altro capitolo del complicato rapporto tra i due alleati di Governo, tanto che il vicepremier Luigi Di Maio, pur accusando Mediterranea di "fare lo show sulla pelle dei disperati", non risparmia una frecciata al collega: "non ci si può occupare dei migranti - osserva - solo quando fanno notizia, qui ci sono 54 persone su una barca e ne sono sbarcate 300 nell'ultimo mese. Dobbiamo lavorare sempre a difendere i confini e non solo quando ci sono le ong". Il ministro dell'Interno, da parte sua, tiene il punto: "Alex - è l'invito del Viminale - si diriga verso Malta, l'Italia è pronta ad offrire collaborazione per il trasbordo degli immigrati a patto che attracchi a La Valletta per le verifiche di legge". In sostanza, l'ultima offerta alla Alex è quella di affiancarle una nave militare italiana che potrebbe prendere a bordo una parte dei 41 e poi 'scortarla' in sicurezza verso Malta. Dove, secondo gli auspici di Salvini, sarà posta sotto sequestro. La Valletta ha una legislazione più dura sugli interventi delle navi umanitarie e dalla Alex non sono convinti di questa soluzione. Lo stallo, dunque, continua. Sul veliero, informa la ong, è stata "una giornata interminabile". Col sole a picco, le coperte termiche sono state legate sopra il ponte per fare un pò d'ombra. Dopo la visita dei medici a bordo, in 13 sono stati evacuati da una motovedetta della Guardia costiera a Lampedusa: donne (3 incinte), bimbi (tra loro anche la piccola Jasmine, di soli 2 anni), famiglie intere. Ed in navigazione dalle acque sar libiche verso quelle territoriali di Italia o Malta c'è ora la Alan Kurdi, con 65 migranti salvati su un gommone in difficoltà. Salvini ha subito scritto al collega tedesco Seehofer: provveda la Germania a farli sbarcare, ma non in Italia, "neppure ai fini di una prima accoglienza, in vista di una successiva, ipotetica operazione di redistribuzione delle persone a bordo verso altri Stati".