Chiusura del Giornale di Sicilia in aree orientali, la direzione: notizie false
"Non ci sorprende la plateale imprecisione nella rappresentazione dei fatti veicolata attraverso social, siti e blog, la cui credibilità e affidabilità è molto spesso almeno discutibile. Stupisce e rammarica invece la grossolana e temiamo strumentale disinformazione messa in atto da chi, come i rappresentanti del sindacato dei giornalisti, avrebbe invece il dovere istituzionale di conoscere alla perfezione il funzionamento e le dinamiche di un'azienda editoriale". E' quanto si legge in una nota degli editori e della direzione del Giornale di Sicilia. "Il Giornale di Sicilia non chiude quattro redazioni, come invece affermano in una nota congiunta i segretari di Assostampa Catania, Messina, Ragusa e Siracusa. Semplicemente perché tre dei suddetti uffici di corrispondenza… non esistono. Mentre il quarto, quello di Siracusa, resterà in questa fase regolarmente attivo - prosegue la nota - La scelta di non pubblicare più, a partire dal 6 agosto, le cronache locali di queste province è dolorosa ancor prima per gli editori che, alla guida di aziende private, devono fare i conti con equilibri economici e finanziari oggi molto difficili da garantire. Questo perché, al di là degli sterili proclami di una certa politica e di qualunquistiche prese di posizione di chi parla senza costrutto, vendite e pubblicità nelle zone suddette garantiscono ricavi notevolmente inferiori ai costi sostenuti per ogni singola copia mandata in edicola". "Nonostante ciò, vogliamo rassicurare i lettori siciliani, ancor più di quanto non voglia tutelarli chi invece fa circolare notizie incomplete, quando non artatamente false: il Giornale di Sicilia continuerà a essere presente nelle piazze suddette con la propria edizione principale, quella di Palermo, dando il giusto e doveroso rilievo sulle proprie pagine quotidiane anche alle notizie che da quei territori arriveranno - sottolinea la nota - Riguardo infine 'alla deriva social e ai tanti finti giornalisti che popolano la rete', non è evidentemente superfluo ricordare che le prime vittime di tutto ciò sono proprio gli editori della carta stampata. Che pure continuano a credere e scommettere sulla propria mission di avamposti di informazione affidabile e credibile sui territori, nonostante tutele imprenditoriali ed equilibri sociali e normativi imporrebbero scelte drastiche, che andrebbero in direzioni diametralmente opposte".
IL DOCUMENTO DI ASSOSTAMPA
"La chiusura delle pagine di Catania, Messina, Ragusa e Siracusa del Giornale di Sicilia, paventata da qui ad una settimana, mortifica la storia decennale di tantissimi cronisti, elimina uno strumento di confronto, analisi e denuncia sempre al fianco dei lettori e tutti i cittadini". Lo dice una nota congiunta dei segretari provinciali Assostampa Catania, Messina, Ragusa, Siracusa, Daniele Lo Porto, Giuseppe Gulletta, Gianni Molè e Prospero Dente. "Il piano editoriale - aggiungono - presentato nei giorni scorsi, sicuramente lontano dai proclami di rilancio e investimento sul territorio, toglie, in maniera incomprensibile, un'altra voce autorevole alle nostre province riproponendo quanto avvenuto, tre anni fa, con la chiusura delle redazioni della Gazzetta del Sud. Lo stesso editore, a distanza di poco tempo, decide, in buona sostanza, di mortificare ancora una volta una fascia di Sicilia, abdicando quel ruolo autorevole, libero, responsabile, coraggioso, alla deriva social, ai tanti (purtroppo) finti giornalisti che popolano la rete". "La chiusura di un giornale - concludono - di quattro redazioni che hanno contribuito alla storia di questo quotidiano, è una sconfitta assai grave. Questa scelta priverà i tanti lettori di una ulteriore voce; priverà molti lettori di quella ulteriore informazione che, in questa epoca, resta avamposto di ricerca di verità e di raziocinio davanti alle urla mediatiche scomposte".
IL COMITATO DI REDAZIONE DEL GDS
Il Cdr del Giornale di Sicilia esprime "la propria preoccupazione e la propria opposizione al piano preannunciato dall'azienda che prevede la chiusura dell'edizione della Sicilia Orientale. Chiusura che comporterebbe l'abbandono di un territorio importante e strategico per lo stesso giornale". "Il Cdr - dice una nota dell'organismo sindacale - ha già chiesto garanzie sul futuro dei colleghi impiegati negli uffici di corrispondenza delle città coinvolte e dei tantissimi collaboratori che negli anni hanno garantito l'uscita in edicola di un prodotto editoriale completo in ogni sua parte e autorevole. In attesa di un nuovo incontro con l'azienda il Cdr preannuncia una battaglia su questo fronte. Perché, seppur nella consapevolezza di una crisi generale dell'editoria, non si può accettare un arretramento pericoloso per il Giornale di Sicilia e per la stessa pluralità dell'informazione". "Il Cdr - conclude la nota - ritiene che l'azienda, prima di procedere con i tagli, debba organizzare un piano di esodi incentivati in modo da alleggerire senza traumi il peso della redazione. Siamo contrari alla semplice enumerazione di esuberi e chiediamo che l'azienda riporti in redazione la lavorazione del sito internet al momento esternalizzato senza ragione".