Tragedia in Croazia, il sindaco di Sant'Agata: figli del manager restano gravi
"Sono stazionarie, ma ancora gravi le condizioni dei due bimbi, uno, 3 anni, figlio di Eugenio Vinci e della moglie, l'altra, 11 anni, figlia della moglie, ricoverati in ospedale in Croazia". A dirlo Bruno Mancuso, sindaco di Sant'Agata di Militello, che era in barca in vacanza in Croazia con la sua famiglia, quella di Eugenio Vinci, e un'altra coppia di amici, in tutto otto persone tutte originarie di Sant'Agata di Militello (Me). Lunedì notte il gruppo di siciliani, ad eccezione di due di loro, ha accusato i sintomi di una grave intossicazione, forse da esalazioni dei gas di scarico del natante, dopo essere tornati in barca dopo una cena sull'isola di Hvar. Vinci, amministratore delegato del gruppo Tuo, che gestisce i supermercati Tuodi, è stato poi trovato morto in bagno perché è svenuto e ha sbattuto la testa contro la vasca. Secondo quanto emerge dalle indagini delle Forze dell'Ordine croate Vinci e le altre persone presenti sulla barca si sarebbero sentite male per aver inalato i gas di scarico rilasciati dai bocchettoni dell'aria condizionata o dai water. Mancuso e gli altri familiari e amici si sarebbero poi ripresi, mentre le condizioni dei figli di Vinci sarebbero apparse subito molto gravi e sono stati ricoverati all'ospedale di Spalato. "Le autorità - prosegue Mancuso - dopo le analisi ci hanno detto che a farci sentire male sarebbe stato il gas di scarico dell'imbarcazione che ci ha intossicato, spero emergano le responsabilità di questa tragedia" .
L'aria nelle cabine dell'imbarcazione sulla quale ieri è morto per intossicazione il manager siciliano Eugenio Vinci è talmente contaminata che stamane due inquirenti che stanno conducendo le indagini hanno chiesto assistenza medica. "Da stamattina agenti con maschere antigas e bombole di ossigeno continuano ad entrare nelle cabine, per uscire appena pochi minuti dopo", scrive la stampa croata, riprendendo testimonianze dei passanti sulla riva della cittadina di Hvar, sull'omonima isola dalmata, dove è ormeggiata la barca sulla quale ieri si è consumata la tragedia nella quale ha perso la vita Vinci e si sono intossicati altri cinque italiani. Un agente e un perito, che hanno lamentato malori, sono stati trasportati per precauzione in ambulanza nel vicino centro medico e ora stanno bene. La stampa croata scrive che la fonte del gas tossico, probabilmente monossido di carbonio, sarebbe il generatore a diesel. L'imbarcazione in questione è un caicco a vela, denominato Atlantia, lungo 21 e largo 7 metri, che nelle cinque cabine può accogliere fino a dieci persone. La barca, costruita nel 1992 in Turchia e ristrutturata nel 2015, con base nel porto di Spalato, in Dalmazia, è di proprietà della ditta Atlantia Cruisng. Il titolare dell'azienda, Zoran Bauk, non ha voluto parlare con la stampa. I quattro membri dell'equipaggio non hanno mostrato sintomi di intossicazione ma sono in stato di shock. La barca era in offerta per noleggio nel picco dalla stagione turistica a 11.900 euro a settimana.