Ricciardo avverte il suo Palermo: "In serie D serve la cattiveria giusta"
"Ci vorrà ancora del tempo per amalgamare la squadra. Vincere e fare gol fa sempre bene anche in amichevole e dobbiamo continuare si questa strada". Così l'attaccante del Palermo Giovanni Ricciardo dopo la doppietta all'esordio nel test contro la Supergiovane Castelbuono racconta le sue sensazioni sul Palermo che sta nascendo. "Con i compagni mi sono trovato bene sin da subito - dice Ricciardo - sono ragazzi umili e forti e mi trovo molto bene anche con Santana in attacco. Negli ultimi anni ho cambiato spesso squadra, adesso nel Palermo vorrei trovare continuità. Per i rosanero ho rifiutato anche alcune proposte da squadre di serie C. Palermo è la piazza più importante, in assoluto, in cui ho mai giocato". Ricciardo, trentaduenne di Messina, ha già vinto tre volte il campionato di serie D, l'ultima la stagione scorsa a Cesena grazie ai suoi 20 gol. "E' un campionato molto difficile - spiega - che conosco bene. Per vincere sarà fondamentale la cattiveria. E se a questa aggiungi le qualità puoi andare lontano. Ma non è affatto un campionato banale. Dovremo stare attenti ai due Messina, il Savoia e qualche altra sorpresa che alla fine spunta sempre: il Marsala è una buona squadra, darà del filo da torcere a tutti, potrebbe essere la sorpresa del campionato così come il Licata. E poi i campi calabresi sono molto difficili e fastidiosi, dove bisogna avere la giusta mentalità e cattiveria".
IL 26 AGOSTO PALERMO IN CAMPO CONTRO LE VECCHIE GLORIE
Per la prima volta, il 26 agosto alle 20.30, il nuovo Palermo entra nella sua casa naturale, lo stadio Renzo Barbera, per la "Notte dei Campioni - Palermo vs. Leggende Rosanero", una partita inaugurale tra la nuova formazione e una selezione di vere e proprie glorie della squadra rosanero. Un evento speciale destinato a rimanere nella storia del calcio in città. Insieme ai giocatori della neonata SSD Palermo, scenderanno in campo nomi che hanno fatto grande il club nel corso degli anni, tra cui Toni, Miccoli, Zaccardo, Chimenti, Montesano, Vasari, Cappioli e tanti altri. Una grande festa della fede rosanero, con quattro "battitori liberi" come Salvo Ficarra, Sasà Salvaggio, Davide Enia e Tony Sperandeo che racconteranno dal vivo tutta l'atmosfera dell'evento, interagendo con i protagonisti e con i tifosi. Ma, oltre che una grande festa, sarà anche un modo per celebrare la rinascita della squadra a partire dalle sue radici, come già il presidente Dario Mirri aveva anticipato nella prima conferenza stampa di presentazione del 3 agosto. "Vedere Miccoli o Chimenti a braccetto con i nostri ragazzi del 2001 - ha detto - è un'immagine che ci restituisce il senso del motto radici e ali che abbiamo voluto associare al progetto del nuovo Palermo. Sarà il modo migliore per confermare che i giocatori passano, i presidenti passano, ma l'amore per questa maglia non passerà mai e anzi si accresce con nuovi campioni accanto a quelli a cui siamo affezionati".