Mazara, aggredisce educatrice per riprendersi il figlio: denunciata
Un'educatrice che era alla guida del pulmino di una comunità per minori con problemi familiari è stata aggredita da una donna che ha rapito suo figlio che il tribunale di Genova le aveva sottratto decidendo di affidarlo all'associazione di Mazara del Vallo. Nel pullmino c'erano alcuni minori affidati all'ente e di età compresa tra gli 8 e i 14 anni, per una gita. L'educatrice non ha avuto il tempo di far scendere i bambini dal mezzo che la madre di uno di loro, per caso trovatasi nei dintorni, dice una nota della polizia, ha fatto irruzione sul pulmino e dopo avere aggredito l'educatrice con pugni e schiaffi ha prelevato il figlio di 10 anni ed è fuggita. La donna è stata rintracciata dalla polizia e denunciata per sottrazione di minori e lesioni personali aggravate. Il minore, infine, è stato affidato nuovamente all'educatrice.
La donna denunciata a Mazara del Vallo dopo avere aggredito una educatrice per riprendersi il figlio affidato alla comunità siciliana dal tribunale di Genova è indagata a Genova per omicidio preterintenzionale dopo la morte della madre avvenuta circa un mese fa nel centro storico genovese. L'anziana era stata aggredita dalla figlia per dissapori mai sopiti: aveva patologie pregresse e era finita in ospedale ma dopo un paio di giorni era stata dimessa. Tornata a casa, dopo circa una settimana l'anziana era stata nuovamente ricoverata in ospedale dove è morta nel giro di pochi giorni. Dall'autopsia era emerso che la morte era stata causata da una infezione ma non è ancora chiaro se a causarla siano state le botte prese dalla figlia o meno.