La boxe, una tradizione italiana che si sta perdendo
La boxe è uno di quegli sport che tradizionalmente hanno appassionato gli italiani fin dall’inizio del secolo scorso, quando pugili come Nino Benvenuti o Primo Carnera incarnavano l’orgoglio sportivo tricolore in tutto il mondo. Eppure negli ultimi anni l’amore per questa disciplina è andato via via scemando e di conseguenza anche gli scommettitori, eccezion fatta per gli esperti, difficilmente conoscono tutti i dati utili a piazzare una scommessa precisa sulla boxe. Ma come mai questo allontanamento generale del pubblico per uno sport così in voga?
Sicuramente, la prima distinzione nella boxe va fatta tra dilettanti e professionisti: al momento la boxe italiana può contare davvero su pochi professionisti, mentre anche i dilettanti famosi (ad esempio Russo e Cammarelle), campioni del mondo nelle loro categorie ed ori olimpici, non stuzzicano le attenzioni delle emittenti televisive, che preferiscono per ovvi motivi economici, accaparrarsi i diritti dei grandi match con in palio titoli e guadagni ben più importanti.
Nei prossimi paragrafi un’analisi della situazione della boxe in Italia al momento, della sua diffusione e delle ripercussioni sulle scommesse sportive scommesse boxe riguardanti tale sport.
La diffusione televisiva della boxe
Una delle cause che gli amanti della boxe contestano riguardo la scarsa considerazione di questo sport, è la bassa diffusione televisiva dei match. Se prima infatti il ring era al centro dei titoli di giornale e spesso delle TV pubblica, adesso gli incontri di pugilato sono trasmessi solo ed esclusivamente dalle emittenti satellitari a pagamento; inoltre buona parte dei match si svolgono Oltreoceano, principalmente negli Stati Uniti ed in Asia, e quindi vengono trasmessi a tarda notte, in orari quasi del tutto proibitivi.
Proprio perchè la boxe è uno sport estremamente diffuso negli USA, è indubbio che la maggior parte degli eventi appetibili, anche per gli scommettitori italiani, si svolga in territorio americano, precludendo tuttavia la possibilità al pubblico normale di assistere a questi incontri, al contrario di ciò che avviene per altri sport.
Il movimento sportivo italiano
Se è vero che alcuni pugili, come i sopracitati Clemente Russo o Roberto Cammarelle, hanno dato lustro alla boxe italiana, vincendo ori olimpici, mondiali ed europei, bisogna anche dire che tali atleti rientrano nel pugilato dilettantistico, facendo parte delle Fiamme Oro; per questo percepiscono uno stipendio, a cui si aggiungono bonus vittoria, che garantiscono agli atleti un guadagno mensile buono.
Sono pochi i pugili professionisti in Italia ad alti livelli, come ad esempio Fragomeni o De Carolis, che spesso disputano meno di due match di cartello l’anno, anche per non mettere in pericolo la loro posizione ed i conseguenti introiti. Per tale motivo gli spettatori non possono contare su una continuità tricolore in Tv, dovendo spesso optare per la visione di match che non comprendono nessun italiano sul ring.
Bookmakers che inseriscono la boxe in palinsesto
Per i motivi di cui sopra, non tutti i bookmakers inseriscono nel proprio palinsesto sportivo i match di pugilato, a differenza degli altri sport più seguiti e trasmessi in Italia. Così anche gli scommettitori più assidui non hanno un ampio vantaggio di quote e mercati tra cui scegliere, ritrovandosi quindi a far affidamento sempre sulle stesse piattaforme, senza una reale possibilità di scelta.
Va detto però che c’è una parte di giocatori davvero legata alla boxe, che frequenta gli incontri e scommette online su tale disciplina con impegno ed assiduità, mantenendo vivo lo sport ed, in parte, gli introiti ad esso legati; siamo ancora ben lontani dal flusso di denaro che gira negli USA o in Asia, ma è una concomitanza di fattori determinanti ad essere carente al momento, per far sì che ciò avvenga