Processo Borsellino a Caltanissetta, i Pg: atti mendaci da 2 ex pentiti
"Francesco Andriotta e Calogero Pulci hanno reso gravissime dichiarazioni mendaci da cui sono discese pesantissime condanne". Lo ha detto il sostituto procuratore generale, Fabiola Furnari, nel corso della requisitoria per il processo Borsellino quater in merito alla posizione del falso pentito Francesco Andriotta, condannato in primo grado a 10 anni per calunnia. "Lo stesso ha ammesso:'Non sapevo nulla, ho barattato la mia libertà con quella degli altri' - ha aggiunto Fabiola Furnari - La sua funzione è stata quella di convincere Vincenzo Scarantino a collaborare. Questo rapporto nasce durante la convivenza nel carcere di Busto Arsizio. Il rapporto tra i due diventava giorno dopo giorno più stretto. La fiducia che Scarantino nutriva nei confronti di Andriotta lo indusse anche a confessare di aver effettivamente commissionato a Candura il furto di quella Fiat 126 utilizzata nella strage del 19 luglio del 1992, su richiesta di un parente". Per il magistrato "con le sue false dichiarazioni Andriotta ha determinato per Scotto, Profeta Vernengo, la pena dell'ergastolo e la condanna per Scarantino: Pertanto per lui chiediamo la conferma della sentenza di primo grado". E' ancora: "La sua è stata una confessione non spontanea ma sollecitata dalle dichiarazioni di Spatuzza, che hanno smantellato il suo progetto diabolico". "L'ipotesi dell'indottrinamento sul quale molto insiste anche l'appello non esclude che lui avrebbe potuto tirarsi indietro e decidere di non stare al gioco", ha concluso il sostituto Furnari.