Sovrintendenza del mare, Livigni a Taormina: porteremo avanti la ricerca
"Gli obiettivi della Soprintendenza del mare sono quelli di portare avanti la ricerca e la tutela di un patrimonio subacqueo immenso, finalizzato anche alla creazione di Itinerari sott'acqua. Allo stesso tempo questi reperti si devono conservare anche attraverso nuovi sistemi come le nanotecnologie come già aveva iniziato a fare Sebastiano Tusa. Creando anche nuovi posti di lavoro". A dirlo Valeria Livigni soprintendente del mare della Sicilia al "VI convegno nazionale di Archeologia Subacquea - XVI Rassegna internazionale di Giardini Naxos". D'accordo sui buoni risultati il restauratore con le nanaotecnologie Franco Fazzio, che ha spiegato: "Abbiamo constatato che il trattamento con i nanomateriali ha provocato nel materiale ligneo un cambiamento della tensione superficiale, quindi siamo certi dei risultati ottenibili con queste tecniche". Durante l'intervento di restauro della nave di Marausa è stata anche eseguita una scansione Tmc (scansione tomografica) a 128 strati per verificare le condizioni del legno, come ci spiega Giovanni Taormina coordinatore del "GruppoArt16": E' la prima volta in Italia che viene effettuata una investigazione scientifica così approfondita su reperti lignei di navi rimasti sommersi per secoli nei fondali marini, per poi giungere ad una ipotesi di intervento conservativo attraverso l'applicazione delle nanotecnologie". "Grazie alla Tmc - sottolinea anche Massimo Midiri, direttore del Dipartimento di Scienze delle radiologie dell'Univeristà di Palermo - le sezioni lignee sono state "affettate" in molti strati sub-millimetrici che, rielaborati dal calcolatore, hanno fornito immagini tridimensionali ed indicazioni sulla struttura interna del legno esaminato"