Inter stanca contro il Parma, solo 2 - 2, il Genoa batte a Marassi il Brescia
Un pizzico di follia nel DNA resta nonostante la cura Conte: una follia che impedisce all'Inter di sorpassare la Juventus. Un Parma belligerante in rimonta riesce a fermare i nerazzurri a San Siro per 2-2. Prima il vantaggio di Candreva, poi due gol di Karamoh e Gervinho. Lukaku pareggia con una assegnazione sofferta da parte della Var. Stanchezza e assenze, poca lucidità e un attacco che fa fatica con Lautaro inceppato e Lukaku non del tutto in forma. Smagliature anche in difesa in un sabato amaro per l'Inter di Conte che non ha saputo approfittare del mezzo passo falso dei bianconeri a Lecce. Affanni e paure davanti al caloroso pubblico di casa per l'Inter che non ha ancora quella maturità e quella stabilità chieste dal suo allenatore. Il passo non è ancora da grande squadra anche se ci sono cuore e grinta, capacità di soffrire e voglia di reagire con caparbietà fino all'ultimo secondo. Resta un punto di differenza ma quello che rimane e' la delusione per un'occasione sciupata. E' un'Inter a due facce quella che non va oltre il pari contro il Parma. Nel primo tempo i nerazzurri sono irriconoscibili, sbagliano troppo, soprattutto in fase d'impostazione. Tradisce Brozovic colpevole in entrambi gol degli emiliani. Errori anche per Barella, pur sempre generoso.
GENOA -BRESCIA 3 -1
Buona la prima per Thiago Motta che impiega un tempo per capire come deve giocare il suo Genoa. Tempo che il Brescia sfrutta per passare in vantaggio con il primo gol in A di Tonali e andare al riposo sull'uno a zero. Nella ripresa però Motta cambia tutto e proprio grazie ai gol dei tre subentrati, Agudelo, Kouamé e Pandev, ribalta la gara regalando ai tifosi la prima vittoria dopo quasi due mesi. Thiago Motta disegna il suo prima Genoa sorprendendo tutti con il turco di Germania Gumus, all'esordio assoluto, in attacco assieme a Pinamonti nel 3-4-1-2 e Radovanovic difensore centrale.
Per Corini, Balotelli titolare nel 4-3-1-2. Il primo pericolo lo porta il Brescia con Ayè che non sfrutta un errore difensivo del Genoa incespicando sul pallone in area rossoblù sotto una Gradinata Nord vuota per i primi dieci minuti da parte degli ultrà in segno di protesta nei confronti del presidente Preziosi. Genoa che con il passare dei minuti prende possesso del campo con il Brescia costretto ad arretrare il baricentro. Ma il gioco della squadra di casa non porta a reali occasioni da rete con un solo tiro di Gumus bloccato senza problemi da Joronen. A spezzare l'equilibrio è Tonali che direttamente su punizione dalla trequarti trova il gol, il primo in serie A,piazzando il pallone all'incrocio più lontano con la collaborazione di Radu non perfetto nell'occasione.
Lo svantaggio porta Motta ha cambiare la disposizione tattica mentre nel finale di tempo Gumus impegna Joronen che salva in angolo. Al rientro dagli spogliatoi Motta cambia: fuori Radovanovic e dentro il 21enne colombiano Agudelo, come Gumus all'esordio assoluto in serie A, e come lui sempre ignorato da Andreazzoli. Il Genoa appare più grintoso e con Ankersen impegna subito Joronen. Ma rischia in contropiede con Spalek che in area non aggancia un bel pallone messo in mezzo da Sabelli. Gli errori in fase di costruzione però da parte dei padroni di casa sono molti e il Brescia riesce a controllare senza troppi problemi. Motta si gioca così la carta Pandev dentro per un impalpabile Lerager e Kouamé per uno stanco Gumus. Due sostituzioni che di fatto cambiano la gara. Proprio l'ivoriano entrato da pochi secondi al 20' colpisce la traversa di testa sugli sviluppi di un angolo.
E' l'anteprima del gol del pareggio che arriva un minuto dopo grazie ad un inserimento di Agudelo bravo nel piazzare il pallone all'incrocio dei pali. Il gol carica il Genoa che alla mezz'ora raddoppia grazie ad una magia di Kouamé che in sforbiciata batte Joronen su cross di Ghiglione. L'inerzia è ormai in mano al Genoa che al 34' segna ancora. Contropiede di Kouamé che vede libero a destra Pandev, l'italomacedone entra in area, si accentra e batte Joronen. Un minuto dopo Schone da fuori colpisce il palo, deviazione di Joronen in tuffo. Nel finale Donnarumma sfiora il gol ma Radu di piede salva.