Stop a dissesti e tragedia, Siful: "Musumeci metta in campo i Forestali"
"Invece di andare a visitare le zone alluvionate del sud-est siciliano, battendosi la mano sul petto, il Presidente della Regione, Musumeci, avrebbe fatto meglio ad andare a ricercare nei meandri del bilancio regionale, nei finanziamenti europei, in dure rivendicazioni contro il Governo nazionale, le risorse economiche necessarie per mettere in sicurezza il territorio e ridurre al minimo quindi, i rischi di disastri e di conseguenza, vittime e lutti". Lo afferma il segretario generale della Sifus Confali, Maurizio Grosso.
"Quanto registratosi nel sud-est, in questi ultimi giorni, rappresenta infatti, il drammatico epilogo che potrebbe verificarsi in qualsiasi parte della Sicilia a causa del dissesto idrogeologico con cui la nostra terra convive (270 comuni su 390 sono a rischio dissesto idrogeologico) e delle ampie aree (zone rosse) che all'aumentare delle precipitazioni meteorologiche sono assoggettate ad evidente rischio alluvioni come emerge dalle indicazioni dello stesso piano regionale elaborato dal Governo a tal uopo.
Inoltre, migliaia sono le frane attive accertate (a cosa sono servite le frane di Saponara e Giampilieri?) e la cementificazione selvaggia ( ricordate nel 2019 i morti a Casteldaccia, a Corleone e nell'Agrigentino? ) rappresenta la ciliegina sulla torta di un territorio che assume sempre più le sembianze di una bomba ad orologeria..
La messa in sicurezza del territorio attraverso l'assestamento e il consolidamento idrogeologico dello stesso e soprattutto, la pulizia dei letti dei fiumi, dei laghi, dei torrenti, dei corsi d'acqua, ecc, non è più rinviabile. Gli “interventi” nel territorio che la classe politica blatera in occasione del verificarsi delle tragedie -prosegue Grosso - devono essere opere quotidiane di manutenzione straordinaria e poi ordinaria che vanno programmate e praticate, per realizzarsi in economia diretta (ciò consente l'abbattimento dei costi di circa il 40%), attraverso l'utilizzo, a tempo indeterminato, degli operai forestali e dei consorzi di bonifica. Facciamolo in onore e per rispetto di tutte le vittime causate dai disastri. Intervenire con lavori di somma urgenza ( “ad muzzum”), come sempre in queste occasioni, risulterebbe uno spreco di denaro fine a se stesso".