IL CORAGGIO DELLA VIA MAESTRA
Tra pochi giorni i nostri alunni di terza ci saluteranno per affrontare e continuare il loro percorso di studi e di vita altrove.
La loro è un’età meravigliosa intrisa di sogni, speranze, paure, timori, incertezze, rabbie, lotte …
Nel salutarli desidero loro augurare di avere il coraggio di discernere e intraprendere, qualora non l’avessero già fatto, la strada maestra della loro vita che li conduca in cima.
Percorrerla non sarà sempre facile, anzi il più delle volte sarà impervia e piena di difficoltà. Non mancheranno le cadute, i ripensamenti, le incertezze, i viottoli secondari e i sentieri accomodanti, invitanti, che intersecheranno il loro cammino indicando loro una via più comoda, semplice, una pseudo scorciatoia insomma, che immancabilmente però non li condurrà alla piena realizzazione di se stessi. Realizzazione indispensabile se si vuol essere lievito per chi ci sta accanto, per il prossimo.
Ragazzi, guardate e mirate in alto, ricordate che nessuno nasce con le competenze che mostra da adulto, le si acquisiscono giorno dopo giorno, imparando ad amare e ad affrontare con passione anche le piccole, grandi sfide della noiosa quotidianità.
Vi auguro di non smettere mai di ricercare la Verità, di non accontentarvi, di avere il coraggio di rialzarvi, di rifiutarvi di “essere studenti medio neutri” (cfr. P. Mastrocola “Togliamo il disturbo”) per evitare di diventare poi, da adulti, cittadini medio neutri.
Ascoltando in questi anni, le lezioni dei vostri docenti, studiando, approfondendo e riflettendo a casa, molti di voi hanno imparato che sovente sono sufficienti la forza e il coraggio di pochi per cambiare il mondo. E allora non abbiate paura di essere diversi, unici come le vostre impronte digitali … di non essere massa.
“La mia paura è più della massa davanti ai televisori che della massa sotto un dittatore. Le tirannie fanno sì che molti individui si sciolgano dalla massa, ma i televisori no. E poi c’è la parola. Massa. Far massa. In elettricità, mi pare, non è niente di buono”. (cfr. L. Sciascia in “ Conversazione in una stanza chiusa”, p. 62).
Lottate per ciò in cui credete e ritenete giusto. Storia e letteratura vi siano maestre in tal senso. Non lasciate che le vostre coscienze vengano annichilite dai social network, che ovviamente non vanno demonizzati ma solo ben utilizzati …
Non lasciate che la vostra vita sia ingabbiata e dominata dall’indifferenza, che è senza dubbio il peggiore degli atteggiamenti. Se affiniamo lo sguardo ci accorgiamo che sono molte, in questo nostro mondo, le realtà intollerabili, per cui è necessario indignarsi e non mi riferisco solo alle grandi tematiche, quali il grande divario fra i molto poveri e i molto ricchi, i diritti dell’uomo, lo stato del pianeta, per le quali fra l’altro, ognuno di noi, nel suo piccolo, può contribuire e dare l’esempio.
Vi auguro di non essere dei superficiali, degli indifferenti, di non trincerarvi sul “ Ma io che ci posso fare, mi arrangio …” Se tutti ci comportassimo in questo modo perderemmo una delle componenti essenziali dell’uomo, l’impegno e la determinazione capaci di modificare nel tempo gli eventi: la storia di ieri e di oggi ce ne dà testimonianza.
Vorrei infine, condividere con voi l’appello di Stéphane Hessel: “ … Ci appelliamo infine ai ragazzi, ai giovani, …, agli educatori, alle autorità pubbliche perché vi sia una vera e propria insurrezione pacifica contro i mass media , che ai nostri giovani come unico orizzonte propongono il consumismo di massa, il disprezzo dei più deboli e della cultura, l’amnesia generalizzata e la competizione a oltranza di tutti contro tutti … Creare è resistere. Resistere è creare”.( cfr. Stéphane Hessel : “Indignatevi” p.45).
L’alternativa? “Fare bene il proprio lavoro. Essere se stessi. Non accettare verità rivelate o fabbricate. Non vedo altra condotta, … altra speranza”. (cfr. Sciascia, op. citata p. 76).
Cristina Leone