Razza: nessuna chiusura in Sicilia con nuova rete ospedaliera
"La nuova rete ospedaliera in Sicilia non chiude nessuna struttura nell'Isola, anzi alcune le riqualifica. Adesso dobbiamo pensare alla dotazione organica e mettere in campo un'adeguata stagione di concorsi". Cosi' l'assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza, che ha partecipato alla prima parte dei lavori del Congresso regionale della Societa' italiana di Neurologia, a Catania, nell'Aula Magna dell'Azienda ospedaliera universitaria Policlinico Vittorio Emanuele. "Stiamo lavorando per attuare al meglio la rete, un lavoro che ci vede collaborare da settimane con i direttori delle aziende sanitarie e le parti sociali. E' un processo importante nel quale stiamo definendo dei criteri univoci per la dotazione organica e per la realizzazione delle unita' in tutta Sicilia. Stiamo modellando ogni singola azienda rispetto alle necessita' che sono diverse. Sono convinto che entro fine marzo avremo tutti gli atti aziendali che avviano la rete". "In appena un anno - osserva l'assessore - abbiamo realizzato quello che nella passata legislatura si e' fatto in quattro anni. Essere stati cosi' veloci ci consente non soltanto di aver approvato il documento di programmazione, ma di avere anche il tempo di realizzarlo".
Razza, durante il suo intervento ha inoltre ricordato che "da questa settimana e' partita la negoziazione con il governo nazionale per il nuovo patto per la salute. Abbiamo sottoscritto insieme ai presidenti di Regione e a tutti gli assessori alla Sanita' d'Italia un documento inviato al ministro della Salute: speriamo di arrivare nei prossimi mesi a un patto che metta in campo anche delle novita' significative perche', nel 2020 e nel 2021, il fondo sanitario nazionale aumentera' di quasi tre miliardi e mezzo e questo consentira' alla nostra Regione di provare a risolvere alcune ataviche questioni, a cominciare da quella del personale".
Il professore Placido Bramanti, ordinario all'Universita' di Messina e direttore scientifico dell'Irccs Bonino Pulejo lascia la guida della segreteria regionale della Sin, ricordando "i progressi tecnologici e scientifici avvenuti in questi quattro anni. Si sono fatti importanti progressi, soprattutto, nelle neuroscienze e in oncologia, finalizzati al monitoraggio e alla diagnostica, vogliamo continuare a combattere e avere fortuna nelle terapie, le molecole resistono ancora ai trattamenti, abbiamo uno spiraglio per le emicranie, per le demenze, delle certezze per la sclerosi multipla. Siamo fiduciosi che i prossimi anni ci porteranno importanti novita' e sostanziali cambiamenti. Dove non siamo ancora soddisfatti - prosegue il segretario uscente - e' l'aspetto socio sanitario, territoriale e l'accesso alle cure. Si deve fare di piu', ma su questo stiamo dialogando da tempo con l'assessorato regionale e il ministero della Salute. Stiamo creando nuovi percorsi assistenziali piu' economici ed efficaci".