Crisi idrica, il sindaco di Agrigento: pronto a restituire titolo di capitale della Cultura
Preoccupa sempre più la crisi idrica in Sicilia. Ad Agrigento la provocazione del sindaco Franco Micciché che è pronto a restituire il titolo di Capitale Italiana della Cultura 2025 assegnato negli scorsi mesi; Trapani invece rimane senz’acqua a causa di lavori su una condotta. Nelle scorse ore, intanto, il governo Schifani ha chiesto lo stato di emergenza nazionale per la crisi idrica. Una decisione presa nel corso dell’ultima giunta in conseguenza al lungo periodo di siccità e alla rilevante riduzione delle riserve di acqua in tutta la Sicilia.
“Sono pronto a restituire il titolo di Agrigento Capitale Italiana della Cultura 2025 se la città dovesse essere ancora irrimediabilmente attanagliata dalla crisi idrica”. Così ha sottolineato il sindaco della Città dei Templi, Franco Miccichè, partecipando all’assemblea dei sindaci dell’Aica, l’Azienda idrica dei Comuni agrigentini, convocata in urgenza per discutere sulle possibili soluzioni per alleviare la grave crisi idrica incombente a causa della perdurante siccità.
Situazione molto critica a Trapani dove si rimane senz’acqua. Continuano i disagi dopo quelli registrati negli scorsi mesi. Da ieri il servizio di distribuzione dell’erogazione è stato sospeso fino a sabato quando è previsto il ripristino. Anche se poi si dovrà aspettare che l’acqua raggiunga la giusta pressione, con un ritorno alla normalizzazione in altre 24 ore. Due giorni di lavoro è il tempo necessario per ripristinare la condotta sulla strada provinciale Erice-Mazara e chiudere il bypass momentaneo che ha dissetato la città fino ad ora. Seppure a singhiozzo visto gli imprevisti degli ultimi 60 giorni.
La condotta proveniente da Bresciana e che rifornisce i serbatoi comunali di Trapani è stata, infatti, danneggiata lo scorso 30 gennaio quando una ditta dell’Enel durante i lavori di implementazione della fibra ottica ha squarciato un tratto di circa 100 metri non continuo.