Comiso, Europa Verde: Porta del Pero e Via degli Studi, restauri che offendono la storia
Dure critiche di Europa Verde rivolte ai "responsabili" di due restauri nel centro storico, la Porta del Pero e la Via degli Studi. E' l'architetto Sandra Gianna, portavoce di Europa Verde, a mettere in risalto lacune e incongruenze nell'esecuzione dei lavori.
"Comiso, nel corso dei secoli, più di ogni altra città - afferma l'architetto Gianna - ha saputo scolpire ed imprimere nella solidità e nella bellezza della “sua pietra” la sua storia, scritta attraverso l’attività instancabile e operosa di sapienti ed esperti scalpellini che con sudore e sacrificio hanno creato manufatti lapidei destinati a durare nei secoli. Che ne è stato di tale immenso patrimonio ereditato dai nostri predecessori? Spazzato via, in un sol colpo, da una quanto mai grossolana e mediocre opera di “rifacimento e restyling” del centro storico effettuata, in questi anni, dall’attuale Amministrazione Schembari:
La “Porta del pero” antico accesso alle mura medievali della città casmenea, costituito, in origine, da un pittoresco arco lastricato con pietra locale al suo interno ed al suo esterno, ha subìto un indecoroso quanto maldestro tentativo di restauro conservativo che, più che far rivivere l’antichità delle “pietre vive dei nostri sapienti scalpellini” l’ha grossolanamente compromessa. Anche agli occhi di un non addetto ai lavori è facile intuire che nel ripristino sono stati utilizzati materiali e tecniche che ne hanno alterato irrimediabilmente l’aspetto originale.
Le vecchie “basole di pietra” che pavimentavano i marciapiedi della via degli studi e le stradine adiacenti, con un “sapiente colpo di mano”, vengono, per lo più sostituite da pessimi ed ordinari conci tagliati dalle macchine, di nessun valore e disposti, tra l’altro, malamente senza il rispetto di alcuna tecnica di posizionamento come un puzzle impazzito di pietre informi. Nelle poche ed antiche basole rimaste, inoltre, il ripristino è stato effettuato nel peggiore dei modi, ovvero, attraverso la copertura dei fossi con l’asfalto e questo, a nostro avviso, è il classico caso in cui la toppa è peggio del buco ed il rimedio più inguardabile del danno"!