I beni sequstrati alla mafia
Caso Palermo, il presidente del Tribunale al Csm: intervenite subito
E' una situazione di "grande disagio e difficolta'" che "si fa sentire ogni giorno di piu'" quella che il tribunale di Palermo sta vivendo a seguito della 'bufera' che ha coinvolto la sezione misure di prevenzione. A ribadirlo e' stato Salvatore Di Vitale, presidente del tribunale del capoluogo siciliano, che stamane, sentito in audizione a Palazzo dei Marescialli, ha chiesto al Csm di "intervenire subito". Nell'ufficio giudiziario si respira un "clima di sospetti" dopo l'indagine aperta dalla Procura di Caltanissetta che vede coinvolti alcuni magistrati, tra cui l'ex presidente della sezione misure di prevenzione Silvana Saguto. Di Vitale ha voluto sottolineare che gli interventi da lui gia' attuati per far fronte a questa situazione di forte disagio - che sta creando 'fermento' in tutti gli operatori della giustizia che svolgono il loro lavoro a Palermo - non sono sufficienti da soli a risolvere le difficolta' che emergono. L'audizione di Di Vitale, durata circa un'ora, e' il primo atto istruttorio compiuto dalla Prima Commissione del Csm che ha avviato le procedure di trasferimento d'ufficio per incompatibilita' ambientale nei confronti di 5 toghe palermitane (oltre che per Saguto, la procedura e' stata avviata per Tommaso Virga, ex consigliere del Csm, per i giudici Fabio Licata e Lorenzo Chiaramonte e per il pm Dario Scaletta). Di certo ci saranno altre audizioni a Palazzo dei Marescialli: il calendario dovra' pero' essere messo a punto dalla Prima Commissione nella sua nuova composizione, che sara' nominata tra oggi e domani.