L'ex governatore in libertà
Cuffaro: "La mafia? Una merda, mi rimpiangono perchè dopo di me il disastro"
"La mafia? Uno schifo, una merda, quanto di peggio possa avere una terra bella come la Sicilia". A parlare e' Toto' Cuffaro, che oggi, il giorno dopo la sua scarcerazione dopo avere scontato quasi 5 anni per favoreggiamento alla mafia, ha rilasciato una lunga intervista a Un Giorno da Pecora, il programma di Rai Radio2. Nel suo primo giorno di liberta' e' sceso in Sicilia, in macchina, con il figlio e i fratelli, per andare a trovare sua madre: "Mi sono portato dietro, dal carcere, 12 scatoloni che contengono 14mila lettere che ho ricevuto. Quelle lettere mi hanno tenuto in vita quando ero li'". Tra queste quelle inviate da una signora che le ha scritto, ogni giorno, una cartolina: "Vorrei conoscerla e abbracciarla, so solo che si chiama Antonella. Il terzo giorno di carcere mi scrisse che mi avrebbe fatto compagnia scrivendomi ogni giorno e lo ha fatto: da lei, ho ricevuto 1.800 cartoline da tutto il mondo, ma la maggior parte me le spediva da Roma e da Pescara". In carcere dice di essere dimagrito di quasi 30 chili: "La dieta in carcere ce la fa fare gratuitamente lo Stato. Si mangia poco e si mangia male. Poi uno si organizza coi fornelletti, e si fa degli spaghetti, l'unica cosa che si puo' fare con un po' di aglio e un po' di olio. Uno spaghetto per sopravvivere", ha spiegato a Radio2. Nel corso dell'intervista, Cuffaro si e' rivolto a Ivan Scalfarotto, deputato Pd, chiedendogli se fosse giusto che il governo avesse tolto la tassa sulla prima casa raddopiando pero' la tassa sulla cella ai detenuti: "Pochi sanno che il detenuto paga una quota di mantenimento mensile, una cifra di 56 euro al mese. Io ho speso circa 2500 euro. Fino a quando li pago io va bene, anche se ora mi hanno tolto vitalizio, ma ci sono detenuti che non hanno reddito".
"Ho fatto delle cose positive per la Sicilia. Solo chi non fa non sbaglia. Io ho fatto tante cose per la Sicilia che solo oggi, dopo 9 anni, mi stanno riconoscendo. Probabilmente perche' chi e' venuto dopo di me non ha fatto niente". Si riferisce a Crocetta? "A Crocetta e a chi lo ha preceduto. Io un po' di cose le ho fatte e ho anche sbagliato, per carita'".