Il tecnico sequestrato in Libia per 8 mesi
Piazza Armerina in festa: scende in piazza per abbracciare Filippo Calcagno
Una festa in grande stile, rinviata per il lutto, quella che oggi pomeriggio Piazza Armerina ha celebrato in onore di un suo concittadino illustre. Anche la banda musicale per accogliere Filippo Calcagno, uno dei quattro tecnici della Bonatti sequestrato in Libia e poi rilasciato insieme ad un altro collega, dopo otto mesi di prigionia. Tutta la città è scesa in strada per un saluto ad un piazzese che ha sofferto due volte ed ancora provato per la sua carcerazione. In primis per essere stato maltrattato dai suoi aguzzini, poi perchè al momento della liberazione, ha perduto due suoi colleghi, uccisi in un misterioso conflitto a fuoco a Sabrata. Filippo Calcagno che ha potuto riabbracciare la sua famiglia, moglie e due figli, resta comunque un uomo segnato. E' sempre addolorato per la tragica fine che il destino ha riservato a Salvatore Failla e Fausto Piano.
La manifestazione è poi proseguita al teatro Garibaldi con gli interventi del sindaco Filippo Miroddi (la manifestazione è stata organizzata dall'amministrazione comunale) e dell'arcivescovo di Piazza Armerina, Rosario Gisana.
Al Garibaldi Filippo Cacagno ha raccontato il suo inferno. "Con gli altri colleghi - ha detto - siamo stati sempre insieme, tranne negli ultimi giorni. Ma se oggi sono vivo - ha proseguito - lo debbo a un chiodo trovato nella prigione e con quel pezzo di ferro siamo riusciti ad aprire la porta". Calcagno appare sempre più commosso e ricorda " che è stata pure una famiglia di poliziotti a dargli una mano per uscire vivo dalla Libia".