Pesticida
Glisofato, braccio di ferro tra 28 Paesi e la Commissione Ue
Braccio di ferro fra i 28 governi Ue e l'esecutivo europeo sullo spinoso dossier del glifosato, l'erbicida più diffuso al mondo. Al momento del voto sul rinnovo dell'autorizzazione per un massimo di 18 mesi, in attesa della valutazione sui rischi per la salute dell'Agenzia europea per le sostanze chimiche (ECHA), gli Stati membri hanno deciso di non decidere, come fatto decine di altre volte per l'import degli organismi geneticamente modificati. L'obiettivo è passare la palla alla Commissione europea, perché dia il via libera al posto loro. Pesi massimi come Italia, Francia e Germania, insieme ad Austria, Grecia, Portogallo e Lussemburgo, si sono astenuti. Malta è stato l'unico Paese a votare contro, mentre gli altri 20 Paesi Ue hanno votato a favore, totalizzando un magro 52,91% dei voti, insufficiente a dare il disco verde. A nulla sono valsi gli appelli la settimana scorsa del commissario europeo alla Salute, Vytenis Andriukaitis, che ha ricordato come l'esecutivo Ue approvi "solo la sostanza, il principio attivo, ma poi gli Stati membri hanno la possibilita' di bandirli e limitarne l'uso, non devono nascondersi dietro la decisione della Commissione europea". Secondo gli ambientalisti di Greenpeace invece "serve un chiaro divieto a livello Ue", mentre gli agricoltori europei, rappresentati dal Copa-Cogeca, si dicono "delusi dall'assenza di progressi e preoccupati per le conseguenze per il settore". Il nodo da sciogliere è a livello scientifico. Il glifosato è stato classificato come 'probabilmente cancerogeno' dall'Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (Iarc) dell'Oms, poi 'probabilmente non cangerogeno' dall'Agenzia europea per la sicurezza alimentare (Efsa). Per il 'comitato di esperti sui residui di pesticidi nei cibi e nell'ambiente' di Fao e Oms infine é "improbabile che l'assunzione di glifosato attraverso la dieta sia cancerogena per l'uomo". "Tocca agli Stati membri assumersi le proprie responsabilità" è il mantra ribadito oggi dal portavoce dell'esecutivo Ue, Alexander Winterstein, annunciando che a discutere del dossier adesso sarà la riunione del collegio dei commissari domani a Strasburgo. Secondo la procedura, la Commissione europea ora può ricorrere ad un 'Comitato d'appello' chiedendo una nuova votazione ed in caso di un ulteriore stallo, dare autonomamente luce verde alla sua proposta. Il punto è che questa non appare più una soluzione scontata, anche se il prossimo 30 giugno scade l'autorizzazione attuale all'uso del glifosato. E nel caso in cui l'esecutivo Ue decida di non rinnovare il permesso per altri 18 mesi, gli Stati membri avranno un massimo di 6 mesi per esaurire le scorte ancora in vendita e un massimo di 18 mesi, in totale, per fare uso di quelle già acquistate.