Mafia
Processo Capaci bis, la Corte in Camera di Consiglio
La Corte d'Assise di Caltanissetta, presieduta dal giudice Antonio Balsamo, si e' ritirata in Camera di Consiglio per emettere la sentenza sul secondo processo per la strage di Capaci in cui morirono il giudice Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e gli agenti della scorta Antonio Montinaro, Rocco Dicillo e Vito Schifani. Alla sbarra Salvatore Madonia, Vittorio Tutino, Giorgio Pizzo, Cosimo Lo Nigro e Lorenzo Tinnirello, accusati di aver ricoperto un ruolo nell'attentato del 23 maggio '92. La sentenza e' attesa nel pomeriggio. Per i cinque imputati l'accusa ha chiesto il carcere a vita. Le indagini sono state riaperte grazie alle dichiarazioni di Gaspare Spatuzza, ex mafioso di Brancaccio che ha fornito ai magistrati nisseni nuovi elementi per ricostruire le fasi preparatorie dell'attentato e in particolare avrebbe fatto luce su come venne reperito l'esplosivo, costituito soprattutto da tritolo, estratto dalle bombe della seconda guerra mondiale rimaste inesplose in fondo al mare a Porticello. In questo procedimento, denominato "Capaci bis" non e' emersa la presenza di mandanti esterni a Cosa nostra ma il Pm Lia Sava ha gia' annunciato un terzo processo. Falcone venne ucciso perche' era considerato un nemico storico di Cosa nostra e per gli esiti del maxiprocesso. Lo scorso 8 giugno, due ergastoli e una condanna a 30 anni di reclusione erano stati inflitti dalla Corte, al termine del rito abbreviato: ergastolo per Giuseppe Barranca e Cristofaro "Fifetto" Cannella. Nessun sconto di pena per il collaboratore Cosimo D'Amato, condannato a 30 anni, al quale tuttavia sono state riconosciute le attenuanti generiche: per lui, la procura generale aveva chiesto uno sconto di pena a 9 anni e quattro mesi. Erano accusati di essere componenti del gruppo che si occupo' di procurare e preparare l'esplosivo utilizzato per l'eccidio.