Presi dai carabinieri di Pachino
Rosolini, ladri di limoni per fame: 3 arresti ma il giudice li lascia liberi
Tre persone di Rosolini sono state arrestate dai carabinieri della Stazione di Pachino per furto di limoni in contradda Belliscala, in territorio di Noto. Forse lo hanno fatto per fame, ed il giudice dopo il loro fermo li ha rimessi in libertà. Si tratta di Salvatore Presti, 50 anni, Corrado Micieli di 52 e Giuseppina Alecci, anche lei cinquantaduenne. L'arresto di Presti è avvenuto
in quanto si era introdotto con la propria autovettura all’interno di un terreno adibito a limoneto dove, utilizzando un bastone, aveva già raccolto circa 100 chili di limoni occultandoli gli alberi stessi per poi poterli portar via in un secondo momento. Ma alcuni contadini del posto, notando un veicolo sconosciuto nel terreno e vedendo un uomo che si aggirava tra le piante con un bastone, contattavano il numero di emergenza 112 richiedendo l’intervento di una pattuglia. All’arrivo dei Carabinieri, già impegnati in zona in servizio di perlustrazione sul territorio, l’uomo non ha potuto far altro che ammettere le proprie responsabilità. La refurtiva è stata restituita al legittimo proprietario. Condotto in caserma, Presti è stato dichiarato in stato di arresto. L’arrestato, come disposto dall’Autorità Giudiziaria con decreto motivato, è stato rimesso in libertà non sussistendo l’esigenza di richiedere l’applicazione di misure cautelari coercitive.
Successivamente un ulteriore servizio perlustrativo nelle campagne finalizzato alla prevenzione dei reati contro il patrimonio, con particolare riguardo al territorio al confine tra Noto e Pachino, transitando nuovamente nei pressi del terreno dove, qualche ora prima, avevano sorpreso Presti . Qui i militari hanno notato la presenza di un’altra autovettura nel terreno con un uomo ed una donna intenti a raccogliere limoni. I militari, pertanto, sono prontamente intervenuti bloccando in flagranza di reato Micieli ed Alecci. La coppia aveva raccolto già circa 80 chili di limoni, riponendone una parte nel bagagliaio dell’autovettura. Anche in questo caso la refurtiva è stata restituita al legittimo proprietario ed i due, dichiarati in stato di arresto, sono stati rimesso in libertà con decreto motivato dell’Autorità Giudiziaria non sussistendo l’esigenza di richiedere l’applicazione di misure cautelari coercitive.